Origgio – Novartis ha presentato nuovi dati provenienti dal più vasto sondaggio globale mai condotto finora tra le persone affette da psoriasi, secondo il quale molti non solo non raggiungono l’obiettivo terapeutico di una pelle esente da lesioni, ma non credono neppure che tale obiettivo sia realistico. Le persone affette dalla malattia dichiarano anche di dover affrontare discriminazioni, umiliazioni e, in alcuni casi, disturbi psicologici, secondo la ricerca presentata al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV).
Se da un lato l’evidenza clinica presentata al congresso EADV ha dimostrato che una pelle libera da lesioni migliora significativamente la qualità della vita, dall’altro il sondaggio ha scoperto che oltre la metà (57%) delle persone non ha ottenuto una pelle esente o quasi esente da lesioni, e quasi un terzo (28%) ha dovuto attendere cinque anni prima di ricevere un trattamento che permettesse di ottenere una pelle esente o quasi esente da lesioni.
“Ogni paziente merita la possibilità di ottenere una pelle libera da lesioni, tuttavia secondo questa ricerca a molti non viene neppure data questa possibilità”, ha dichiarato Vasant Narasimhan, Global Head, Drug Development e Chief Medical Officer di Novartis. “Novartis sostiene la risoluzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che mira a fare della psoriasi una priorità sanitaria globale e ad aiutare i pazienti a superare le strazianti sfide fisiche, sociali e psicologiche che questa patologia comporta”.
Oltre 8.300 persone provenienti da 31 Paesi hanno preso parte al sondaggio, che mirava a migliorare la comprensione delle prospettive dei pazienti in merito a una pelle libera da lesioni e, soprattutto, sull’impatto di non riuscire a ottenerla. Questa importante iniziativa di ricerca rappresenta la più grande collaborazione di sempre tra Novartis e le associazioni di pazienti, ivi inclusi 25 gruppi provenienti da tutto il mondo.
I risultati del sondaggio rafforzano la necessità di un’educazione migliore e di un maggior impegno da parte degli operatori sanitari e dei pazienti circa la possibilità di ottenere una pelle libera o quasi libera da lesioni, intesa come obiettivo terapeutico. Inoltre, essi sono una dimostrazione dell’impatto negativo che la psoriasi esercita sulla vita dei pazienti. La maggior parte delle persone intervistate (84%) soffriva di discriminazioni e umiliazioni, mentre per quasi la metà (43%) la psoriasi aveva avuto ripercussioni sulla vita sociale e reso difficile instaurare relazioni intime.
Un terzo (38%) delle persone intervistate ha anche riferito di soffrire, a causa della psoriasi, di un disturbo psicologico diagnosticato: una persona su quattro aveva una diagnosi di ansia (24%) o di depressione (25%). Altre ricerche presentate al congresso EADV hanno anche dimostrato che i pazienti affetti da ansia o depressione soffrono di una forma più severa della malattia e di una peggiore qualità della vita: questo sottolinea ulteriormente il legame tra gli aspetti psicologici e fisici di questa patologia.
Ulteriori informazioni e risultati del sondaggio sono disponibili presso questo sito. Skin To Live In è un hub online di Novartis, con canali di social media che spaziano da Facebook a Twitter, YouTube e Instagram, dedicato a educare e sostenere i pazienti con gravi malattie della pelle, ivi inclusa la psoriasi.
Novartis è impegnata nei confronti delle persone che convivono con la psoriasi, e ha lanciato la campagna Ask Your Dermatologist, che è sostenuta da diverse associazioni di pazienti e di medici. La campagna, attualmente lanciata in diversi Paesi, ivi inclusi Germania, Svizzera, Svezia e Austria, ha lo scopo di ispirare e incoraggiare le persone affette da psoriasi a consultare nuovamente il proprio dermatologo per discutere le aspettative di trattamento e definire le priorità per migliorare la qualità della loro vita.