Un italiano su due non sa che queste patologie si possono prevenire.
Il prof. Luigi di Matteo, Vice Presidente SIR: “in ancora troppi casi si interviene quando è già tardi, e le cure risultano così meno efficaci”
Roma - Le malattie reumatiche sono oltre 150 e interessano più di 5 milioni di italiani. Secondo gli esperti sono in costante aumento, e il numero di nuovi casi è destinato a crescere di pari passo con l'età media della popolazione. Ciò nonostante, sono patologie sottovalutate dalla maggioranza dei cittadini, e ancora troppe diagnosi giungono in ritardo. La Società Italiana di Reumatologia (SIR) ha perciò deciso di promuovere, su tutto il territorio nazionale, la campagna itinerante #ReumaDays: la SIR incontra i cittadini. L'obiettivo è aumentare il livello di consapevolezza e conoscenza del pubblico su disturbi gravi e invalidanti come artrite reumatoide, reumatismi extra-articolari, artrosi o connettiviti.
Il 54% degli italiani, infatti, non sa che è possibile prevenire le malattie reumatiche. Per 7 cittadini su 10, le principali cause di questi disturbi sono il clima freddo o umido, e solo la metà indica tra i fattori di rischio gli stili di vita scorretti come l’eccesso di peso, il fumo di sigaretta o la sedentarietà. E il 90% vorrebbe ricevere maggiori informazioni e notizie da parte degli specialisti reumatologi. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto dalla SIR su 2mila persone nella prima tappa della campagna #ReumaDays, che si è svolta a Rimini proprio in occasione del congresso nazionale della Società.
La necessità di promuovere informazione ed educazione ha spinto la SIR ad avviare, con l'iniziativa #ReumaDays, un vero e proprio tour in tutta Italia, che è stato ufficialmente presentato ieri a Roma, all’Auditorium del Ministero della Salute. Nelle prossime settimane, gli specialisti della SIR 'scenderanno in piazza' in 10 città della Penisola, per spiegare ai cittadini come giocare d’anticipo contro patologie molto serie e potenzialmente invalidanti, come artrite reumatoide, spondilite, artrite psoriasica o reumatismi extra-articolari. Nelle varie tappe saranno allestiti info-point dove i cittadini potranno dialogare con gli esperti reumatologi e ricevere materiale informativo, tra cui l’opuscolo “Come prevenire e affrontare le malattie reumatiche”, realizzato dalla SIR. Inoltre, saranno organizzate in ogni città specifiche lezioni di salute nelle scuole e nei centri anziani, e tavole rotonde che vedranno la partecipazione di medici, cittadini e rappresentanti dei pazienti reumatici.
L’obiettivo finale è aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza sulle diverse malattie reumatiche. “Solo l’artrite e l’artrosi interessano il 16% degli italiani, mentre l’osteoporosi il 7,6%”, afferma il prof. Mauro Galeazzi, Presidente Nazionale SIR. “Se non vengono curate in modo adeguato e tempestivo possono compromettere seriamente la qualità della vita ed essere anche mortali. Diventa perciò fondamentale la prevenzione, anche primaria: vanno seguite scrupolosamente alcune regole del benessere, a partire dal controllo del peso corporeo. Anche le sigarette devono essere eliminate perché, oltre il cancro e i disturbi cardiovascolari, favoriscono anche l’insorgenza di patologie autoimmuni sistemiche. Si calcola che, in una persona geneticamente predisposta, il fumo aumenta di ben 15 volte il rischio di artrite reumatoide. Con questo tour vogliamo anche coinvolgere direttamente le Istituzioni; per questo è stato importante presentare questa campagna direttamente al Ministero della Salute”.
“Insegneremo agli italiani come riconoscere i più evidenti segnali specifici delle malattie”, prosegue il prof. Luigi di Matteo, Vice Presidente SIR. “Dolori articolari e muscolari persistenti, stancabilità, rigidità osteoarticolare e lombalgia, mani fredde, secchezza oculare, sono sintomi che contraddistinguono i disturbi reumatici. Chi ne soffre deve quindi rivolgersi tempestivamente a uno specialista reumatologo. Oggi abbiamo a disposizione terapie con le quali possiamo garantire la remissione della patologia, e quindi un ritorno a una vita normale. Tuttavia, in ancora troppi casi, siamo costretti a intervenire quando è già tardi e le cure risultano così meno efficaci. Le malattie alle ossa e agli organi di locomozione, infatti, rappresentano la terza causa di invalidità in Italia. L'assistenza socio-sanitaria per l'artrite reumatoide, l'artrite psoriasica e la spondilite anchilosante costa invece alla collettività più di 4 miliardi di euro l'anno, quasi la metà dei quali dovuti alla perdita di produttività dei lavoratori colpiti”.
“Con questa iniziativa vogliamo anche promuovere, su tutto il territorio nazionale, la nostra specialità medica”, sostiene la dott.ssa Manuela Di Franco, delegato regionale SIR per il Lazio. “Il reumatologo, infatti, è una figura professionale che deve essere maggiormente incentivata e valorizzata all’interno del sistema sanitario, per far fronte alle nuove sfide che dovremo affrontare nei prossimi anni”.
Dopo Rimini, le città coinvolte dal #ReumaDays saranno: Ancona (28 febbraio - 1 marzo), Pescara (3-4 marzo), Potenza (9-10 marzo), Ragusa (12-13 marzo), Cagliari (17-18 marzo), Siena (21-22 marzo), Perugia (24-25 marzo), Brescia (4-5 aprile), Udine (7-8 aprile) e Padova (10-11 aprile).
La campagna nazionale è realizzata anche grazie al ruolo attivo svolto dalle associazioni di pazienti ANMAR Onlus (Associazione Nazionale Malati Reumatici) e APMARR (Associazione Nazionale per Persone con Malattie Reumatologiche e Rare), che aiutano la SIR nelle varie iniziative.
“E’ un piacere e un dovere scendere in piazza a fianco dei reumatologi per una campagna che vuole raggiungere in modo capillare più cittadini possibili”, commenta la dott.ssa Silvia Tonolo, Presidente Nazionale ANMAR Onlus. “Come rappresentanti dei pazienti sappiamo perfettamente come alcune malattie possano rendere difficili o impossibili semplici gesti quotidiani come aprire un barattolo, mettere una firma su un documento o guidare un’automobile. Ben vengano quindi tutte le iniziative volte a contrastare questi disturbi sempre più diffusi. ANMAR sarà presente con le proprie associazioni regionali a supportare gli eventi in tutte le date”.
“E’ importante riuscire a informare a 360 gradi tutta la popolazione”, conclude la dott.ssa Antonella Celano, Presidente Nazionale APMARR. “Dobbiamo riuscire a mettere in guardia anche i giovani e i giovanissimi sui rischi che possono correre. Le malattie reumatiche, infatti, non interessano solo ed esclusivamente gli anziani. L'artrite reumatoide è, per esempio, una delle più gravi e colpisce soprattutto le donne in età fertile tra i 35 e i 40 anni”.
Il progetto #Reumadays è realizzato grazie al contributo non condizionato di Sanofi, BMS, Abiogen, Abbvie, Novartis, Roche e Celgene.