Stampa
Farmaci

Il farmaco ha dimostrato la sua efficacia in pazienti affetti da malattia renale diabetica

Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) ha espresso parere positivo in merito all’aggiornamento delle indicazioni di canagliflozin (Invokana®), in modo da includere l’impiego del farmaco per contrastare il rischio di insufficienza renale nei pazienti con diabete. Il responso del CHMP dovrà ora essere ufficialmente ratificato dalla Commissione Europea.

A favorire la decisione del Comitato sono stati anche i risultati ottenuti nello studio CREDENCE, specificatamente dedicato agli outcomes renali in pazienti malattia renale diabetica (DKD) e diabete mellito di tipo 2. La sperimentazione, pubblicata sul New England Journal of Medicine, ha coinvolto 4401 partecipanti con velocità stimata di filtrazione glomerulare (eGFR) compresa tra 30 e 90 ml/min/1,73m2 e con albuminuria. Tutti i pazienti sono stati trattati con canagliflozin in aggiunta all’attuale standard di cura per la DKD.

I risultati hanno dimostrato che il trattamento con canagliflozin è associato ad una riduzione del 30%, rispetto al placebo, del rischio composito di malattia renale in fase terminale (ESRD), raddoppio della creatinina sierica e morte per cause renali o cardiovascolari (CV), con tassi di incidenza dell’evento rispettivamente di 43,2 contro 61,2 per 1000 pazienti/anno.

I tassi di eventi avversi ed eventi avversi gravi sono stati complessivamente simili nel gruppo canagliflozin e nel gruppo placebo. Non sono state osservate differenze significative nell'incidenza delle amputazioni degli arti inferiori (12,3 contro 11,2 eventi per 1000 pazienti/anno) o fratture ossee associate al trattamento (11,8 contro 12,1 eventi per 1000 pazienti/anno).

Lo studio CREDENCE è stato interrotto precocemente, all'inizio di luglio 2018, per via dei positivi risultati di efficacia ottenuti. Canagliflozin è approvato nell'Unione Europea dal 2013, ed è indicato per il trattamento di pazienti adulti con diabete mellito non sufficientemente controllato, come coadiuvante alla dieta e all'esercizio fisico, sia in monoterapia che in aggiunta ad altri medicinali che riducono la glicemia.

“Per la prima volta in quasi 20 anni, i pazienti con malattia renale diabetica (DKD) avranno a disposizione un nuovo trattamento per ridurre il rischio di insufficienza renale che richiede dialisi o trapianto”, ha sottolineato il Dr. Vinicius Gomes de Lima, European Medical Affair Lead, Mundipharma. “Questo approccio terapeutico fornirà una soluzione per circa 300mila pazienti affetti da DKD in tutta Europa”.

Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni