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Dal 16 al 20 aprile oltre 100 centri specializzati a disposizione dei cittadini

Sono circa 6 milioni gli italiani affetti da malattie della tiroide, ghiandola che influenza l’attività di quasi tutto l’organismo attraverso gli ormoni che produce e secerne nel circolo ematico.
Da lunedì 16 a venerdì 29 aprile saranno oltre 100 i centri specializzati che metteranno a disposizione i propri specialisti per una visita gratuita del collo e, se necessario, un percorso di diagnosi e cura completo.

L'iniziativa è promossa dal Club delle Uec, Associazione delle Unità di Endocrinochirurgia Italiane, che mette a disposizione il Numero verde per informazioni sul centro più vicino dove prenotare una visita. Il Numero Verde 800.122.910 è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.


“Nell'edizione 2010 - ricorda Giorgio De Toma, Presidente del CLUB delle UEC e Direttore della Chirurgia del Policlinico Umberto I di Roma - le visite sono state oltre 8.400 e nel 13 per cento dei pazienti è stato trovato un nodulo tiroideo fino ad allora sconosciuto, che nel 3,5 per cento dei casi è stato sottoposto a terapia chirurgica. Mentre l'8 per cento di tutti i pazienti ha necessitato di una terapia farmacologica. Oltre l'80 per cento dei cittadini che hanno usufruito di una terapia era di sesso femminile”.

Proprio per quest'ultimo dato, l'iniziativa di quest'anno è particolarmente indirizzata alle donne al di sotto dei 45 anni che hanno una familiarità per patologia tiroidea, soprattutto se tumorale, e che manifestano nervosismo, irritabilità, insonnia, gonfiore al collo, oscillazioni nel peso, ma che non si sono mai sottoposte a un controllo in precedenza. In Italia, oltre 6 milioni di persone soffrono di problemi alla tiroide: “La prevenzione e la diagnosi precoce - precisa De Toma - diventano fondamentali per un trattamento mirato e tempestivo. E il ricorso ad esami ecografici oggi consente di rilevare noduli spesso di piccole dimensioni in circa il 50 per cento della popolazione, la stragrande maggioranza dei quali sono benigni, ma che, talvolta meritano ulteriori approfondimenti”.

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