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Stando alle stime sarebbero 1 milione e 800 mila gli americani affetti da malattia celiaca, ma la maggior parte non sa di esserlo. D’altro canto 1.600 mila statunitensi si sarebbe autoprescritto una dieta priva di glutine.
I dati arrivano da uno studio pubblicato sull’ American Journal of Gastroenterology, condotto dai ricercatori della Clinica Mayo, guidati da Alberto Rubio-Tapia e Joseph Murray. "Questo studio fornisce la prova che la celiachia è una malattia comune negli Stati Uniti," spiega Joseph Murray "Purtroppo però viene diagnosticata solo in un caso su cinque”.

La celiachia è un disturbo digestivo che affligge le persone geneticamente intolleranti al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. L’unico trattamento per la patologia è una dieta priva di glutine.
La dieta senza glutine è però diventata molto ‘di moda’, nonostante i costi elevatissimi che comporta, tant’è che circa l’80 per cento delle persone che segue una dieta ‘gluten-free’ non ha una diagnosi di celiachia.

"Ci sono moltissime persone che seguono una dieta priva di glutine, e non è chiaro quale sia l'esigenza medica per cui lo fanno" continua Murray "Prima di cambiare la propria dieta è indispensabile una diagnosi medica”.

Per determinare la prevalenza della celiachia negli USA i ricercatori hanno combinato i dati degli esami ematologici, i dati del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) a livello nazionale e un’indagine a campione sulla popolazione, denominata National Health and Nutrition Examination Survey.
La ricerca è stata finanziata in parte dal National Institutes of Health e del CDC.

Ricordiamo infine che il cossidetto  ‘businnes del senza glutine’ rappresenta un indotto economico non indifferente.  Il prezzo medio (in Italia) per la pasta priva di glutine è di 16 euro al chilo. Infine secondo la denuncia di Gino Roberto Corazza, direttore della Clinica medica della Fondazione Irccs San Matteo di Pavia, pubblicata qualche mese fa sulla rivista Annals of Internal Medicine, una dieta priva di glutine non riduce i rischi di una malattia non diagnosticata. La malattia può infatti essere accompagnata da patologie importanti come artriti, tiroidite, diabete, osteoporosi, infertilità. Passare direttamente all’autodiagnosi, unicamente su base sintomatica, può quindi causare il mancato riconoscimento di patologie importanti oltre che mandare in rosso il conto in banca dei presunti celiaci.

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