Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Alimentary Pharmacology and Therapeutics, i pazienti affetti da una forma da grave a moderata di malattia di Crohn potrebbero mantenere lo stato di remissione della malattia fino a 4 anni, sottoponendosi al trattamento prolungato con il farmaco adalimumab.
La malattia di Crohn (CD), o morbo di Crohn, consiste nella profonda infiammazione della parete intestinale, e si presenta con dissenteria, dolori addominali, perdita di peso e altri sintomi non legati all'apparato digestivo, come febbre, lesioni aftose, artralgie, eritema nodoso.
Adalimumab è un farmaco anti-TNF indicato per il trattamento di diverse patologie croniche infiammatorie. A livello europeo il farmaco è indicato negli adulti affetti da malattia di Crohn, nei bambini e adolescenti affetti da malattia di Crohn gravemente attiva e, dall’aprile 2012, negli adulti affetti da colite ulcerosa da moderatamente a gravemente attiva.
L’impiego a lungo termine di adalimumab nel trattamento di CD è stato oggetto di due studi: lo studio CHARM (Crohn’s Trial of the Fully Human Antibody Adalimumab for Remission Maintenance), un trial clinico multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, della durata di 56 settimane, avente lo scopo di valutare l’efficacia e la sicurezza di adalimumab nel trattamento dei pazienti con CD di grado moderato-severo, a cui ha fatto seguito un trial di estensione, “in aperto”, lo studio ADHERE (Additional Long-Term Dosing With HUMIRA to Evaluate Sustained Remission and Efficacy in CD), che ha raccolto i dati di efficacia e sicurezza del farmaco fino a 4 anni.
Il report dei risultati finali, appena pubblicato, ha valutato, in pazienti responders precoci dello studio CHARM, randomizzati ad adalimumab, lo stato di remissione clinica (CDAI<150), della risposta clinica (CR-100) e della remissione libera da corticosteroidi oltre 4 anni nonché il mantenimento di questi endpoint per una durata superiore ad un anno. La remissione libera da corticosteroidi è stata valutata anche in tutti i pazienti randomizzati al trattamento con adalimumab che assumevano corticosteroidi all’inizio del trattamento con il farmaco anti-TNF.
La guarigione della fistola, invece, è stata valutata nei pazienti randomizzati al trattamento con adalimumab che avevano la fistola all’inizio del trattamento.
I risultati hanno mostrato che, dei 329 soggetti responders precoci, randomizzati al trattamento di induzione con adalimumab nel trial CHARM, almeno il 30% di questi ha raggiunto l’endpoint della remissione (99/329) o della risposta clinica (CR-100) al quarto anno di trattamento. Non solo: il 54% dei pazienti con remissione clinica al primo anno hanno mantenuto questo endpoint al quarto. Al quarto anno, inoltre, il 16% dei pazienti che assumevano corticosteroidi all’inizio del trattamento con adalimumab erano in remissione libera da corticosteroidi mentre il 24% dei pazienti con fistola è andato incontro a guarigione.
Nonostante i risultati positivi ottenuti, i ricercatori ribadiscono la necessità di ulteriori conferme e dichiarano che “…la durata della terapia di mantenimento con farmaci anti-TNF a cui sottoporre i pazienti con CD rimane ancora un punto chiave di discussione”.