Un gruppo di ricercatori e rappresentati dai pazienti ha pubblicato un documento di consenso sulla rivista Alzheimer’s and Dementia
Gestire i pazienti affetti da Alzheimer può essere davvero difficile. Per questo un gruppo di ricercatori, clinici e rappresentanti dei pazienti ha redatto un nuovo documento di consenso dedicato proprio alla gestione clinica della patologia. Il documento, pubblicato sulla rivista Alzheimer’s and Dementia contiene un elenco di obiettivi prioritari e di raccomandazioni per la gestione clinica dell’Alzheimer.
Il documento, coordinato da Mary D. Naylor, direttrice del New Courtland Center for Transistion and Health della Penn School of Nursing di Philadelphia, sottolinea la necessità di istituire un registro internazionale dei pazienti, di implementare l’utilizzo dei biomarcatori per la diagnosi rapida e di fare in modo che tutte le più recenti scoperte scientifiche possano essere applicate ai pazienti.
"Questo piano risponde alle esigenze di un sistema sanitario davvero responsabile: integrare l’assistenza sanitaria e i servizi sociali così come i programmi di ricerca e di formazione per dare supporto alle persone malate, ai loro famigliari e agli altri caregiver" ha dichiarato Naylor.
Gli obiettivi individuati da questo team di esperti richiamano inoltre quelli enunciati nell’ United States National Plan to address Alzheimer's Disease (USNPAAD), diffuso dal Department of Health and Human Services degli Stati Uniti nel maggio 2012.
Le principali raccomandazioni scaturite dal Ware Invitational Summit, un meeting tenutosi nel giugno scorso, e poi confluite nel nuovo documento di consenso, sono le seguenti: ridurre il tempo intercorrente tra la sperimentazione di un farmaco e il suo ingresso nella pratica clinica tramite una revisione dell’iter regolatorio, aumentando la concessione di finanziamenti e incentivando lo sviluppo di farmaci per l’Alzheimer; istituire un registro sulla popolazione di adulti anziani sia con sia senza demenza; sviluppare un sistema che incorpori biomarker genetici, biologici, cognitivi e ambientali, e svilupparne di nuovi; proporre una normativa secondo la quale le informazioni acquisite attraverso gli studi sui biomarcatori non possano essere utilizzati dalle assicurazioni o nelle decisioni sulle assunzioni.
"Il nostro piano mira a fornire un'assistenza di buona qualità per i pazienti e le loro famiglie, aumentare la nostra comprensione della fisiopatologia e della storia naturale dell’Alzheimer e delle altre demenze, sviluppare trattamenti efficaci per rallentare o prevenire queste malattie e tradurre con successo i progressi scientifici nella politica sanitaria e nella pratica clinica" scrivono gli autori.