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In Italia ci sono circa 27 società di intermediazione affiliate per un giro d’affari non inferiore a 150 milioni di euro pagati dalle famiglie in cambio di false possibilità terapeutiche

“Il dibattito sulla conservazione privata del sangue del cordone ombelicale (SCO) per uso autologo futuro è sempre molto vivo nel nostro Paese nonostante tutti i dati disponibili dimostrino senza alcun dubbio che tale pratica manca di consistenti basi scientifiche ed è sostanzialmente inutile per il donatore. E’ invece molto vantaggiosa per le banche private estere e per le agenzie e società di intermediazione affiliate (circa 27) che operano in Italia alla ricerca di mamme in attesa, dalle quali ottenere un contratto per la conservazione autologa del SCO del figlio evidentemente molto convincenti se a oggi più di 60.000 unità di SCO sono state esportate dall’Italia e sono conservate in banche private, con una spesa non inferiore a 150.000.000 di euro”.
A dirlo è il Prof. Licinio Contu, presidente della Federazione Italiana ADOCES – Associazione Donatori Cellule Staminali Ematopoietiche in un recente rapporto in merito all'attuale dibattito sulla donazione, raccolta e conservazione del sangue del cordone ombelicale e ai problemi di ordine scientifico, legale, medico ed etico impliciti nella tematica.

“Fuori dall’Italia, nel resto del Mondo - dice Contu - i vantaggi economici ottenuti dalle banche private, con la conservazione autologa del SCO, sono ancora più alti. Si spiega così che al 2009 fossero attive circa 134 banche private di SCO nel Mondo e più di 900.000 fossero le unità di SCO conservate in queste banche per uso personale”.
Il Documento di ADOCES fa dunque il punto sulle ragioni di questo successo delle banche private e sulle tecniche di ‘vendita’ e le argomentazioni che vengono utilizzate per convincere le donne ad usufruire di questo servizio.    

Le ragioni di questo successo – si legge - sono diverse e includono:
1) L’interesse dei genitori a dare al figlio una “assicurazione biologica” nel caso che insorga in futuro una malattia che può essere trattata con un trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche (CSE)
2) L’attività pubblicitaria aggressiva e fuorviante delle banche che offrono la raccolta e la conservazione privata del SCO, alcune delle quali danno incentivi finanziari al personale sanitario disposto a reclutare clienti e perfino un bonus basato sul numero di unità di SCO raccolte;
3) I vantaggi economici della conservazione autologa del SCO, esclusa nelle banche pubbliche, che hanno favorito una rapida espansione delle banche private;
4) La vulnerabilità psicologica delle famiglie alla promozione emotiva nel momento della nascita di un bambino che tende ad accentuare le preoccupazioni su rischi veri e presunti di malattie per il bambino, e a far credere che “non si è buoni genitori se non si mette da parte il cordone del figlio”;
5) I costi dell’opzione di riservare al figlio il suo stesso SCO, ripagano il piacere di offrirgli così una salvaguardia per future gravi malattie, anche se puramente ipotetica. La gioia di un bel sogno può valere i costi dell’opzione privata;
6) L’impossibilità di donare il SCO del figlio a una banca pubblica può portare spesso una mamma a optare per la conservazione privata del SCO, in alternativa alla sua eliminazione.

Le problematiche alla base di questo successo, secondo Contu, sono varie. Da una parte un’insufficienza dell’informazione che istituzioni e mondo scientifico dovrebbero fornire ai genitori, e dall’altra, l’assenza di regole e sanzioni che lasciano alle banche private e ai loro procacciatori la libertà di presentare alle coppie in attesa false possibilità terapeutiche offerte dal SCO autologo, fantasiose probabilità di utilizzo autologo, e successi clinici del tutto irreali. Se a questo si aggiungono le obiettive disfunzioni della rete pubblica delle banche e dei punti nascita, nonché il sostegno, non sappiamo quanto inconsapevole o interessato, che alcuni giornalisti, operatori sanitari, ricercatori e uomini politici, forniscono alle banche private, allora il quadro diviene più chiaro.

 

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