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Sono stati pubblicati sulla rivista specializzata European Journal of Gastroenterology and Hepatology i risultati dello studio “Real Optimization of Best Efficacy" (PROBE) condotto nel nostro Paese grazie alla collaborazione delle Università di Palermo, Napoli, Torino e di altri centri italiani. Lo studio, condotto dal Prof. Antonio Craxì dell'Università di Palermo, ha avuto lo scopo di raccogliere dati relativi alla gestione della malattia in pazienti affetti da epatite C cronica (CHC), rivolgendo l'interesse anche ai 'sottrogruppi speciali'.

Gli studi clinici effettuati fin'ora, infatti, hanno dimostrato che l’infezione da virus dell'epatite C (HCV) può essere trattata con interferone pegilato e ribavirina. Il problema, a cui lo studio PROBE ha cercato di ovviare, è che non esistono ad oggi studi in letteratura che abbiano considerato anche le popolazioni speciali, come persone anziane, tossicodipendenti, soggetti con disordini psichiatrici o con anomalie di laboratorio.

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