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Oggi sconfiggere definitivamente il virus dell’epatite C potrebbe non essere più un sogno bensì realtà. Questo potrebbe essere possibile in poche settimane, e non solo grazie ai nuovi farmaci sbarcati sul mercato, che purtroppo hanno un costo molto elevato (oltre 30 mila euro). Ci sarebbe un’altra valida alternativa, e a bassissimo costo (50 centesimi di dollaro): si tratta di un vecchio farmaco utilizzato contro le allergie che contiene la clorciclizina, in grado di impedire al virus di colonizzare le cellule del fegato.

Lo avrebbero dimostrato i ricercatori del National Institutes of Health di Bethesda (Stati Uniti), in uno studio pubblicato sulle pagine della rivista Science Translational Medicine. Il farmaco potrebbe divenire parte di un regime di trattamento del pericoloso virus perché è risultato molto efficace nell’impedire i primi stadi del processo infettivo, ovvero quando il virus inizia a colonizzare il fegato. Testato su topi in cui erano state inoculate cellule epatiche umane, il farmaco anti-allergico si è mostrato capace di bloccare il processo infettivo con risultati comparabili a quelli degli antivirali oggi in uso. Un risultato che, se venisse confermato nei test sull’uomo, potrebbe rappresentare una svolta per le casse dei sistemi sanitari nazionali. 

L’epatite C è una malattia del fegato causata dal virus HCV. La sua presenza è in grado di scatenare una reazione immunitaria che, a lungo termine, danneggia in maniera irreversibile l’organo. I dati sono incerti ma le statistiche più accreditate affermano che nel nostro Paese siano 800 mila le persone infette, di queste 300 mila necessitano di un trattamento immediato.

 

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