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Egregio Prof. Nigro,
Spinta da ansie e paure mi permetto di scriverle dalla vicina Svizzera.
Cercherò di essere sintetica.
Mio figlio Nikolas è nato l'8 marzo del corrente anno a 24 settimane.
A 22 settimane ho rotto il sacco e sono stata trasportata in un centro specializzato a Lucerna, dove dopo due settimane sono stata sottoposta a cesareo per sospetta infezione.
Nei primi giorni di vita il bimbo ha avuto una piccola emorragia cerebrale grado due che non dovrebbe avere conseguenze e al momento non sono presenti segni per idrocefalo.
Circa 20 giorni fa si sono accorti, a causa di una carenza di trombociti, che il piccolo ha contratto il cmv.
Trattato fino a due giorni fa in accordo con un professore di Zurigo con un antivirale per due settimane.
A novembre io ero risultata negativa al cmv (8 settimane) al momento del parto invece positiva, difficile determinare quando il feto è stato contagiato, io spero sempre al momento del parto.
La ringrazio sin d'ora se deciderà di regalarci un po' del suo tempo il suo parere in merito al nostro caso, purtroppo qui non hanno casi statistici di prematurita' e cmv.

Barbara

RISPONDE il Prof. Giovanni Nigro, Direttore della Clinica Pediatrica Universitaria e della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università dell’Aquila - Ospedale San Salvatore – ASL1.

Barbara,

purtroppo credo che il CMV sia stato la causa dell'amnionite e del parto pretermine. Anche l'emorragia potrebbe essere conseguente ad una vasculite da CMV (com'è il CMV DNA nel sangue?) Si faccia controllare CMV IgG IgM e avidità che può essere utile per determinare l'epoca del contagio.
La terapia con l'antivirale andrebbe protratta se il bimbo ha manifestazioni cliniche.

Mi contatti pure se ha dubbi.

Prof G. Nigro

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