Egr. Prof. Nigro,
mia moglie, alla 6 settimana di gravidanza, ha fatto analisi del sangue che hanno riscontrato infezione da Citomegalovirus:
IgG 3.31 ( positivo >1.5) e IgM 7.46 ( positivo >1.09).
Ha eseguito un primo colloquio all’ospedale S.Matteo di Pavia e siamo in attesa degli esiti degli esami specifici e quello di avidità.
Qualora fosse confermata l’infezione primaria è possibile iniziare la terapia di immunoglobuline specifiche oppure è troppo presto?
Se l’infezione fosse stata contratta prima della gravidanza che rischi ci sarebbero? Sarebbe comunque meglio fare la terapia con immunoglobuline?
Quali sono i centri a cui ci si può rivolgere e che durata avrebbe la terapia (quante infusioni sarebbero necessarie, implicherebbero ricoveri)? Abitando nella provincia di Lodi saremmo anche interessati a sapere dove sono i centri che effettuano tale terapia.
Grazie della cortese attenzione.
Gabriele
RISPONDE il Prof. Giovanni Nigro, Direttore della Clinica Pediatrica Universitaria e della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università dell’Aquila - Ospedale San Salvatore – ASL1.
L'infezione è stata certamente acquisita prima del concepimento ma probabilmente poco prima per cui il rischio di danni fetali sarebbe alto in caso di trasmissione. Sarebbe molto utile una infusione di immunoglobuline prima possibile.
Esistono due tipi di immunoglobuline: specifiche (anti-CMV) e aspecifiche (senza un titolo standardizzato e costante anti-CMV). Le immunoglobuline specifiche (Cytotect) riducono sia la percentuale di trasmissione che di danni fetali (in caso questa sia già avvenuta) in quanto contengono anticorpi anti-CMV molto avidi e neutralizzanti e numerosi fattori che svolgono un’attività immunomodulante (migliorano la risposta immunitaria materna). Purtroppo queste immunoglobuline si possono avere solo a Padova se l’amniocentesi è positiva, oppure in una clinica privata.
Oltre alle specifiche, esistono quelle aspecifiche che sono meno efficaci delle specifiche, ma si possono avere gratuitamente nell'ospedale di Pescara contattando il dr Parruti (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Cordiali saluti.
Prof G. Nigro
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