La causa della fibromialgia non è tuttora nota. Per questo motivo l’Università di Modena e Reggio Emila ha attivato un progetto di ricerca sulle basi neurali della patologia caratterizzata da dolori cronici diffusi, affaticamento intenso e disturbi del sonno, che spesso si associano ad ansia o depressione. Il progetto coinvolge donne di età compresa tra i 18 e i 60 anni ed è rivolto ad indagare i meccanismo neurali del dolore e della sua riduzione mediante tecniche cognitive, cioè senza l’uso di farmaci.
Il progetto è stato avviato nel 2009 ma non è ancora stato raggiunto un numero sufficiente di pazienti. Per questo l’Università sta reclutando altre volontarie che vogliano partecipare allo studio clinico.
La partecipazione è semplice e non prevede esami invasivi. Durante una prima visita le partecipanti vengono sottoposte ad una intervista e a questionari neuropsicologici. In una fase successiva, le pazienti che non presentano controindicazioni (claustrofobia, presenza di protesi o oggetti metallici, compresenza di altre malattie gravi, ecc.), selezionate durante la visita sopra menzionata, sono invitate ad effettuare un esame gratuito di risonanza magnetica funzionale (fMRI).
La fMRI è una tecnica sofisticata, e completamente non invasiva, di indagine dell’attività cerebrale, che può fornire indicazioni utili per la comprensione dei meccanismi del dolore cronico. Lo scopo finale dello studio è approfondire le conoscenze sull’elaborazione cerebrale del dolore in pazienti con fibromialgia, quale primo passo per arrivare in futuro a nuove ipotesi di terapia.
Per fissare un appuntamento o ricevere ulteriori informazioni sul progetto è possibile contattare la Dr.ssa Alexa Huber al numero 059 205-5684 oppure tramite email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Il responsabile del progetto è il Prof. Carlo Adolfo Porro, Ordinario di Fisiologia del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze dell’ Università di Modena e Reggio Emilia.