Hanno partecipato allo studio anche i chimici di Tor Vergata di Roma
Sono ben due i team chimici che hanno esplorato questa nuova via che apre grandi speranze per un miglioramento sensibile dei test diagnostici per individuare patologie quali Hiv, tumori e diabete. L’Università Tor Vergata di Roma e l’UC Santa Barbara (USA) hanno infatti riprodotto in laboratorio le strategie elettrostatiche messe in campo dai microorganismi in natura.
La ricerca, pubblicata sul Journal of American Chemical Society, e firmato anche dall’italiano Francesco Ricci, ha evidenziato l’elevata affinità e specificità di biomolecole come gli anticorpi e il Dna, per identificare i marcatori molecolari nel sangue. Questi fattori permettono ai medici di monitorare lo stato di salute dei pazienti, i trattamenti farmacologici in atto e di rilevare le mutazioni del codice genetico in modo rapido e sicuro.
“Qui dimostriamo – si legge nello studio – un semplice approccio quantitativo sulla base di una semplice piattaforma di sensori elettrochimici per l’individuazione dei livelli di espressione del fattore di trascrizione, che riflettono sensibilmente lo sviluppo cellulare e lo stato di malattia”.
Si tratta sostanzialmente di un metodo semplice e potente che, secondo gli autori, potrà trovare molte applicazioni in medicina e nella ricerca scientifica.