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Uno studio internazionale invita a non abbassare la guardia

In contemporanea con la 19 ° Conferenza Internazionale sull'AIDS, a Washington uno studio pubblicato su The Lancet, finanziato dalla Bill and Melinda Gates Foundation e l'Unione europea (UE), ha segnalato che piccole mutazioni genetiche, che rendono l'HIV immune ai principali farmaci di prima linea, sono aumentate in Africa orientale e meridionale.

Anche se l'aumento era previsto, questo costituisce un monito a non abbassare la guardia perché se non verrà mantenuto e rafforzato lo sforzo in atto nel mondo l’aumento della resistenza ai farmaci HIV potrebbe mettere a repentaglio una decennale tendenza decrescente della malattia e delle morti di HIV / AIDS nei paesi a basso e medio reddito

Silvia Bertagnolio dell' Organizzazione mondiale della sanità e Ravindra Gupta dell'University College di Londra  hanno fatto presente che in otto anni, la prevalenza di virus resistenti in persone non trattate è salito da circa l'1 per cento al 7,3 per cento in Africa orientale, e dal 1 per cento al 3,7 per cento in Sud Africa. Tassi simili di 3,5 per cento -7,6 per cento sono stati trovati anche in Africa occidentale e centrale, America Latina e nei Caraibi.

 


Le mutazioni sono state trovate in ceppi del virus HIV-1 e li hanno resi resistenti a una classe di farmaci chiamati inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa, o NNRTI. Questi sono i farmaci di prima linea per l'infezione da HIV e sono utilizzati anche per prevenire la trasmissione del virus da una donna incinta al feto.Altri farmaci sono utilizzabili ma il loro costo è molto più elevato e potrebbero non essere alla portata dei paesi poveri.

Secondo quanto pubblicato per diminuire i rischi è necessario fare in modo che le somministrazioni dei farmaci non subiscano interruzioni e rafforzare la sorveglianza sul comportamento dei pazienti al fine di incoraggiarli a seguire le cure regolarmente

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