Milano - Celgene Corporation e Agios Pharmaceuticals hanno annunciato nuovi dati di efficacia e sicurezza dallo studio clinico in corso, di Fase I/II, mirato alla sperimentazione del farmaco orale IDHIFA® (enasidenib) nei pazienti con leucemia mieloide acuta in recidiva o refrattaria (LMA R/R) e mutazione di IDH2 (isocitrato deidrogenasi-2). Enasidenib è il primo inibitore orale per l’enzima mutato IDH2 che ha dimostrato nello studio un tasso di risposta globale del 40,3% con un tasso di risposta completo del 19,3%. I dati sono stati presentati in una sessione orale durante il Congresso annuale dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology) e pubblicati online in contemporanea sulla rivista Blood.
“I risultati aggiornati dello studio di Fase I, compresa la durata della risposta, consolidano il potenziale di enasidenib come terapia innovativa per i pazienti con LMA recidivata o refrattaria e mutazione IDH2”, dichiara Michael Pehl, Presidente Ematologia/Oncologia Celgene. “I pazienti hanno poche opzioni terapeutiche per la leucemia mieloide acuta in recidiva o refrattaria e quindi siamo ansiosi di procedere per rendere disponibile questa potenziale terapia il prima possibile”.
Al 15 aprile 2016, un totale di 239 pazienti con neoplasie ematologiche maligne avanzate positive per la mutazione IDH2, 176 dei quali avevano LMA in recidiva o refrattaria, sono stati arruolati per lo studio di Fase I. I dati riportati comprendono i pazienti che hanno ricevuto dosi giornaliere totali di enasidenib da 50 mg a 650 mg nel braccio di dose-escalation, e 100 mg una volta al giorno nella Fase I del braccio di espansione. Non è stata raggiunta una dose massima tollerata. L’età mediana dei pazienti arruolati nello studio è di 70 (con un range da 19 a 100). I pazienti con LMA in recidiva o refrattaria hanno ricevuto in media due linee precedenti di terapia (con un range da 1 a 14).
Il profilo di sicurezza globale osservato con enasidenib è stato coerente con i dati precedentemente riportati. Il 24% dei pazienti hanno avuto eventi avversi gravi (SAE) correlati al trattamento, in particolare la sindrome da differenziazione IDH (8%), leucocitosi (4%), sindrome da lisi tumorale (3%) e iperbilirubinemia (2%). Gli eventi avversi (AE) più comuni insorti erano nausea (46%), iperbilirubinemia (45%), diarrea (40%) e stanchezza (40%).
I dati dei 176 pazienti con LMA in recidiva o refrattaria con mutazione IDH2 hanno dimostrato un tasso di risposta globale del 40,3% (71 su 176 pazienti), che era l’endpoint primario dello studio. Inoltre, la percentuale di risposta completa è stata del 19,3% (34 su 176 pazienti). La durata mediana della risposta era 5,8 mesi [95% CI 3.9, 7.4] per tutti i pazienti che hanno avuto una risposta e 8,8 mesi [95% CI 6.4, NR] per i pazienti con CR. Il tempo medio alla prima risposta è stato di 1,9 mesi (0.5-9.4) e il tempo mediano per il CR è stato di 3,8 mesi (0.5-11.2). La sopravvivenza globale mediana (OS) osservata per i pazienti affetti da LMA in recidiva o refrattaria è stata di 9,3 mesi [95% CI 8.2, 10.9]. Inoltre, sono stati riportati risultati aggiuntivi come il miglioramento qualitativo della risposta nel tempo, il miglioramento dei parametri ematologici nel tempo, l’OS per i pazienti che hanno ottenuto una CR e l’indipendenza trasfusionale.
“In questo studio, oltre alla risposta completa, abbiamo anche osservato cambiamenti nelle risposte e nei parametri ematologici nel tempo”, afferma Eytan Stein, M.D., lead investigator dello studio e Medico operante presso il Reparto Leucemia del Memorial Sloan Kettering Cancer Center. “Questo suggerisce che la differenziazione dei mieloblasti, resa possibile dall’inibizione dell’IDH2 mutato, può determinare l’efficacia clinica dell’enasidenib”.
“Puntare sulle mutazioni IDH si pensa possa consentire la differenziazione delle cellule maligne e introduce un nuovo paradigma di trattamento per la LMA”, dichiara Chris Bowden, Chief Medical Officer di Agios. “Questi dati dimostrano che l’inibizione dell’IDH svolge un ruolo importante nei segmenti della LMA e continuerà a darci informazioni per la nostra ricerca su questa nuova classe di potenziali terapie”.
Un’analisi separata della sindrome da differenziazione legata all’inibitore IDH (IDH-DS), associata a enasidenib, che includeva la revisione di un Comitato indipendente per la valutazione della sindrome da differenziazione (Differentiation Syndrome Review Committee - DSRC), è stata presentata come 'poster discussion' durante il Convegno dell’ASCO. Il Comitato ha esaminato i casi di IDH-DS segnalati dall’investigator e ha determinato che 13 dei 27 casi potenziali erano coerenti con l’IDH-DS (11,9% dei 109 pazienti). Questi dati dimostrano che i sintomi dell’IDH-DS sono riconoscibili. L’IDH-DS rappresenta un nuovo riscontro clinico nei pazienti con LMA con mutazione IDH2 trattati con enasidenib, ed è probabilmente dovuto al suo presunto meccanismo d’azione, la differenziazione delle cellule leucemiche.
Oltre alla pubblicazione dei dati clinici, sono state pubblicate online su Blood anche ulteriori analisi che descrivono il meccanismo d’azione di enasidenib. Un’analisi di campioni dei pazienti ha confermato che l’efficacia preclinica di enasidenib e il suo meccanismo d’azione nell’inibizione dell’IDH2 mutato sono legati alla differenziazione delle cellule LMA. Gli autori sono arrivati alla conclusione che i dati forniscono approfondimenti sulla resistanza a enasidenib per futuri studi sul trattamento combinato basato sui meccanismi d’azione.
Enasidenib continua a essere studiato nei seguenti studi clinici in corso:
• Studio IDHENTIFY di Fase III che valuta l’efficacia e la sicurezza di enasidenib a confronto con i regimi convenzionali di cura nei pazienti anziani con LMA in recidiva o refrattaria con mutazione IDH2 (NCT02577406)
• Studio di Fase Ib di enasidenib o ivosidenib in combinazione con la chemioterapia standard di induzione e di consolidamento nei pazienti con nuova diagnosi di LMA (NCT02632708)
• Studio di Fase I/II di enasidenib o ivosidenib in combinazione con azacitidina nei pazienti con nuova diagnosi di LMA (NCT02677922)
La New Dug Application (NDA) per enasidenib è attualmente in Priority Review da parte di FDA (Food and Drug Administration) per il trattamento di pazienti con LMA in recidiva o refrattaria con mutazione IDH2. La NDA è un provvedimento di Prescription Drug User Fee Act (PDUFA) in atto dal 30 agosto 2017.
Ivosidenib (AG-120, interamente di proprietà di Agios) è un inibitore orale sperimentale per l’enzima mutato IDH1.