Stampa

Sebbene gli inibitori del VEGF sorafenib e sunitinib siano ampiamente usati e tipicamente efficaci per il trattamento del carcinoma renale metastatico, l’uso di entrambi gli agenti nel setting adiuvante, dopo l'intervento chirurgico, sembra non migliorare gli outcome per i pazienti con un tumore localmente avanzato.

E’ quanto dimostrato dallo studio di fase III ASSURE, presentato in occasione del Genitourinary Cancers Symposium a Orlando, in Florida.

I dati dello studio hanno rivelato, infatti, che entrambi gli inibitori non hanno ridotto le recidive: la sopravvivenza libera da malattia (DFS) mediana è risultata di 5,6 anni sia con sorafenib sia con sunitinib e di 5,7 anni con il placebo.

La notizia completa su Pharmastar.

Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni