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E’ stato presentato a Bologna nei giorni scorsi NEXT-IN-CML, un progetto dedicato all’identificazione delle mutazioni genetiche e alla rilevazione delle farmacoresistenze nelle leucemie Philadelphia positive, tra i primi al mondo con l’ambizione d’introdurre test ematologici all’avanguardia nella pratica clinica dei nostri ospedali.

Il progetto di ricerca è sostenuto da un unrestricted educational grant di Ariad Pharmaceuticals e prevede la costituzione di una rete di 5 centri di riferimento in Italia che consentirà ai pazienti affetti da queste patologie di ricevere le migliori informazioni sulla mutazione dei propri geni e dunque poter agire in maniera mirata e tempestiva sul trattamento farmacologico.

La rete, coordinata dal Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Spertimentale dell’Università di Bologna,  vede la partecipazione dell’Azienda-Ospedaliero Universitaria di Orbassano (TO), dell’Università di Catania, dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza e dell’Università Federico II di Napoli.

La Leucemia Mieloide Cronica (LMC), la più frequente tra le leucemie Philadelphia positive, è una neoplasia dei globuli bianchi che colpisce in Europa circa 7.000 nuovi pazienti ogni anno, caratterizzata da una produzione eccessiva e non regolata di globuli bianchi da parte del midollo osseo a causa di un’anomalia genetica che produce la proteina BCR-ABL. In seguito alla fase cronica di produzione eccessiva di globuli bianchi, l’evoluzione della malattia conduce a fasi più aggressive definite fasi accelerata e blastica.

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