Una molecola sviluppata per anemia e osteoporosi, potrebbe potenziare l’efficacia anti-tumorale della lenalidomide. In corso lo studio americano.
La fragilità ossea è una delle problematiche principali associate al mieloma multiplo, un tumore del sangue che colpisce ogni anno 3 mila italiani nella terza età. La causa è nell’attività delle cellule neoplastiche che, proliferando dal midollo osseo, interferiscono con il meccanismo di costruzione delle componenti di sangue e ossa. Dalla ricerca scientifica su anemia e osteoporosi, lo spunto per una startegia anti-degenerazione ossea potenzialmente efficace nel mieloma multiplo. A metterla a punto il team del Massachusetts General Hospital, in un primo studio di fase I descritto sulla rivista "Leukemia".
L’idea alla base è quella di sfruttare le potenzialità di ACE011, una molecola di fusione di recente sviluppo nata proprio per stimolare l’eritropoiesi (formazione dei globuli rossi nel sangue) e la produzione di osteoblasti (le cellule ossee). Studi precedenti avevano chiarito il ruolo cruciale dell’activina A, un mediatore cellulare, nella degenerazione ossea: quando secreta, attiva il processo di distruzione delle cellule osse e inibisce anche la formazione di nuovi osteoblasti.
La nuova molecola, invece, blocca il meccanismo indotto dall’activina A, proteggendo le ossa. La terapia anti-activina A è ora oggetto di studio per potenziare l’efficacia della lenalidomide, l’immunomodulatore che recentemente ha raggiunto risultati significativi nel trattamento di mieloma multiplo refrattario o recidivante, aumentando la sopravvivenza nei pazienti.
“I risultati del nostro studio dimostrano che la lenalidomide, agendo direttamente sulle cellule stromali del midollo osseo, può stimolare il meccanismo di secrezione dell’activina A, con conseguente inibizione della rigenerazione ossea. Per aggirare questo ostacolo e potenziare l’attività anti-tumorale della lenalidomide, stiamo testando una strategia combinata con la terapia anti-activina A”, spiegano i ricercatori.
Lo studio multicentrico, open-label, è ancora in corso e ha come obiettivo primario la definizione della massima dose tollerata di ACE011, in combinazione con lenalidomide e desametasone in pazienti con mieloma multiplo recidivante. Obiettivi secondari, la valutazione di risposta terapeutica, progressione e sopravvivenza libera da progressione (PFS).