Il celebre attore di Bollywood si è spento a causa di un tumore neuroendocrino. Ha preso parte a film come “The Millionaire” e “Vita di Pi”
Nel viso di alcune persone a volte si ha l’idea di poter scorgere una rassicurante serenità che, si immagina, possa provenire da una certa saggezza o da un equilibrio interiore in forza dei quali rapportarsi sempre al meglio con gli altri. È quello che capita di provare guardando il volto di Irrfan Khan, celebre attore indiano, morto a 53 anni a causa di un tumore neuroendocrino.
Scorrendo la sua biografia non è difficile comprendere il motivo di questa sensazione: Sahabzade Irrfan Ali Khan era nato a Jaipur, in Rajastan (India) da una famiglia musulmana di lingua pashtu e dal 1995 era sposato con Sutapa Sikdar, una produttrice cinematografica indù della casta Bramin. Uomo di grande profondità ed empatia, non ha mai temuto di esporsi sui temi della religione, affrontando in maniera schietta e diretta i fondamentalisti musulmani ed esponendosi sulle difficoltà di vivere come musulmano in India. Khan ha anche ricevuto pesanti critiche e persino minacce di violenza, davanti alle quali non è mai indietreggiato, sostenendo con decisione le sue posizioni, conscio dell’appoggio della moglie e della famiglia.
Attore molto amato, sia dal pubblico indiano che internazionale, dopo aver rinunciato all’idea di diventare un giocatore di cricket ha ottenuto una borsa di studio presso la National School of Acting di Nuova Delhi e, successivamente, ha intrapreso la carriera cinematografica prendendo parte nel 2006 al film di Mira Nair “The Namesake - Il destino nel nome” (una curiosità interessante visto che il cognome Khan nella lingua mongola significa “re”). L’anno dopo si è aggiunto al cast del film “Il treno per Darjeeling” di Wes Anderson e nel 2008 ha partecipato al successo internazionale di “The Millionaire” di Danny Boyle, che ha conquistato 8 Premi Oscar tra cui Miglior Film e Miglior Regia. Khan è stato protagonista di numerose pellicole di Bollywood imponendosi al pubblico nazionale con il ruolo di Paan Singh Tomar nell’omonimo film del 2011 sull’atleta indiano di corsa ad ostacoli divenuto un fuorilegge: per questa interpretazione ha ottenuto il National Film Award e un Filmfare Critics Award come miglior attore. Due anni dopo, lo strepitoso successo di “The Lunchbox” gli è valso di nuovo il plauso del pubblico e della critica internazionale. Nel 2012 ha interpretato la controparte adulta di Pi Patel in “Vita di Pi”, diretto da Ang Lee, altro grande successo internazionale vincitore di 4 Premi Oscar tra cui Miglior Regia.
Irrfan Khan era molto stimato dai colleghi, sia a Hollywood - è stato anche tra i protagonisti di blockbuster come “Jurassic World" (2015) e “Inferno” (2016) - che in patria. Il suo ultimo film, “Angrezi Medium”, è una commedia che racconta la storia di un uomo d’affari di Rajastan il quale, appreso il desiderio della figlia di intraprendere gli studi a Londra, si impegnerà in ogni modo per permetterle di realizzare il suo sogno. Un ruolo che riassume in maniera eloquente la vita di un grande interprete e di un grande uomo.