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Farmaci

Dopo 9 mesi di trattamento, il farmaco ha dimostrato miglioramenti significativi nella neuropatia, nella qualità della vita e nella velocità di deambulazione, rispetto al placebo

Cambridge (U.S.A.) – I pazienti adulti affetti da amiloidosi da transtiretina con polineuropatia potrebbero avere presto a disposizione un nuovo farmaco, il vutrisiran. Questa terapia sperimentale, basata sul meccanismo di RNA interference (RNAi), dopo nove mesi di trattamento ha infatti raggiunto tutti gli endpoint primari e secondari nello studio di Fase III HELIOS-A. I risultati sono stati presentati da Alnylam Pharmaceuticals al meeting annuale dell'American Academy of Neurology (AAN). Sulla base di questi dati, l'azienda ha presentato una domanda di approvazione di nuovo farmaco (NDA) alla Food and Drug Administration statunitense e intende inoltrare una richiesta di autorizzazione all'immissione in commercio (MAA) nell'Unione Europea non appena avrà ottenuto i risultati relativi ai primi 18 mesi di trattamento con il farmaco, previsti per la fine del 2021.

L'amiloidosi ereditaria da transtiretina (hATTR) è una malattia progressiva, debilitante e potenzialmente fatale causata da mutazioni nel gene TTR. La proteina TTR è prodotta principalmente nel fegato ed è di norma coinvolta nel trasporto della vitamina A. Le varianti del gene TTR, però, causano l'accumulo di proteine amiloidi anomale che danneggiano vari organi e tessuti del corpo, come i nervi periferici e il cuore. L'amiloidosi hATTR colpisce circa 50.000 persone in tutto il mondo e rappresenta un'importante esigenza medica insoddisfatta, con una significativa morbilità e mortalità: in media la sopravvivenza è di 4,7 anni dopo la diagnosi, e si riduce a 3,4 anni per i pazienti con cardiomiopatia.

Vutrisiran è una terapia RNAi sperimentale analoga al patisiran (già in commercio dal 2018). Cambia però il metodo di somministrazione: il primo farmaco è per via sottocutanea, mentre il secondo è per via endovenosa. Vutrisiran è progettato per mirare e silenziare l'RNA messaggero, bloccando la proteina transtiretina prima che venga prodotta: in questo modo può contribuire a ridurre la deposizione di sostanza amiloide, a facilitarne l'eliminazione dai tessuti e a ripristinare la loro funzione.

La sua sicurezza ed efficacia è stata valutata da HELIOS-A, uno studio globale di Fase III, randomizzato, in aperto. Il trial ha arruolato 164 pazienti affetti da amiloidosi hATTR con polineuropatia in 57 siti in 22 Paesi, fra i quali sono presenti quattro centri italiani: l'Istituto “C. Besta” di Milano e i Policlinici “San Matteo” di Pavia, “A. Gemelli” di Roma e “G. Martino” di Messina. La randomizzazione 3:1 prevedeva che per 18 mesi 122 pazienti ricevessero 25 mg di vutrisiran una volta ogni tre mesi, e 42 di loro 0,3 mg/kg di patisiran una volta ogni tre settimane.

I risultati di efficacia di vutrisiran sono stati quindi confrontati con un gruppo placebo esterno, quello del trial di Fase III APOLLO, che ha valutato l'efficacia e la sicurezza di patisiran in una popolazione di pazienti simile a quella studiata in HELIOS-A. L'endpoint primario, ovvero la variazione media rispetto al basale del Neuropathy Impairment Score modificato (mNIS+7), è stato centrato, con un miglioramento di -2,24 punti per vutrisiran rispetto a un peggioramento di +14,76 punti per il placebo. Raggiunti anche tutti gli endpoint secondari: la qualità di vita, come rilevato dallo strumento Norfolk Quality of Life Questionnaire – Diabetic Neuropathy (Norfolk QoL-DN), ha mostrato un miglioramento di 3,3 punti con vutrisiran rispetto a un peggioramento di 12,9 punti con il placebo; progressi anche nella velocità di deambulazione, valutata dal test del cammino per 10 metri (10-MWT). La molecola, inoltre, ha dimostrato un profilo di sicurezza incoraggiante, senza interruzioni del trattamento o decessi correlati al farmaco.

“La regressione delle manifestazioni di polineuropatia dimostrata nei pazienti trattati con vutrisiran, l'incoraggiante profilo di sicurezza e la totalità dei dati dello studio rafforzano la nostra convinzione nelle possibilità terapeutiche del meccanismo d'azione RNAi, come stabilito per la prima volta con patisiran. Inoltre, i risultati degli endpoint esplorativi che mostrano l'impatto del farmaco su NT-proBNP, un marker di stress cardiaco, sono incoraggianti”, ha dichiarato il dr. Akshay Vaishnaw, Presidente della R&S di Alnylam.

“I risultati dello studio HELIOS-A sottolineano il potenziale di vutrisiran come nuova interessante opzione terapeutica che può essere somministrata per via sottocutanea una volta ogni tre mesi, semplificando notevolmente il trattamento per i pazienti che soffrono di amiloidosi hATTR con polineuropatia, una malattia multisistemica progressiva e devastante”, ha affermato il dr. David Adams, del Dipartimento di Neurologia dell'Ospedale Bicêtre di Parigi e Principal Investigator dello studio. “I dati rilasciati oggi sono confortanti per la comunità dei pazienti, mentre noi, nella ricerca in corso, continuiamo ad osservare dei progressi che ci entusiasmano”.

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