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Le linee guida di Parent Project Onlus: uno strumento a disposizione di famiglie e insegnanti

Roma - Le aspettative di vita per i pazienti affetti da distrofia di Duchenne, malattia rara che in Italia colpisce circa 5000 persone,  sono molto cambiate, grazie anche ai progressi  scientifici e terapeutici. Per questo motivo l’associazione Parent Project Onlus, la più importante associazione nazionale dedicata alla patologia, si impegna da 16 anni ad aiutare pazienti e famiglie a costruire un progetto di vita per i ragazzi Duchenne.

Grazie alla collaborazione con Loretta Mattioli, insegnante di sostegno con grande esperienza di integrazione scolastica, Parent Project Onlus ha realizzato due preziosi strumenti a disposizione di famiglie, insegnanti e operatori sanitari: le linee guida per l’integrazione scolastica e le linee guida per l’orientamento scuola-lavoro.

“Da quando la speranza di vita per i ragazzi con distrofia di Duchenne è aumentata notevolmente – spiega Mattioli – la scuola e l’orientamento scolastico e lavorativo sono diventate delle tematiche davvero importanti. La scuola è uno dei primi luoghi dove i bambini sperimentano la socialità ed è certamente il punto di partenza per un progetto di vita, al quale tutti abbiamo diritto”.

Per questi motivi Parent Project Onlus ha pubblicato le linee guida per l’integrazione scolastica e le linee guida per l’orientamento scuola-lavoro.
Si tratta di materiali di documentazione e valutazione destinati a scuola, famiglia e operatori sanitari, volti a creare un modello operativo di inclusione scolastica e orientamento nel senso più ampio del termine, ossia la creazione di un percorso di vita che si basi sulle abilità e sui punti di forza che ogni individuo possiede, piuttosto che sulle debolezze o sui bisogni, attraverso la costruzione di un portfolio che metta in evidenza le abilità e le competenze della persona.

“Per quanto riguarda il discorso più strettamente scolastico – spiega Mattioli – è bene considerare il fatto che per ottenere una vera integrazione della persona con disabilità deve esserci una collaborazione integrata delle risorse: famiglia, scuola, sanità e associazioni devono lavorare insieme per offrire ai ragazzi un progetto di vita e un percorso educativo e di apprendimento. Se nella scuola dell’infanzia si tende più alla normalizzazione, dalle primarie in poi è necessario un processo di adattamento che deve interessare metodi, spazi, ambienti, tempi e persone. Ecco perché le linee guida offrono una serie di suggerimenti anche pratici su come gestire tutti questi aspetti della vita in classe e di classe.”

“Il progetto del bambino deve essere al centro di tutto – continua Mattioli – per questo le linee guida guardano molto al futuro. Nella maggior parte dei casi di Duchenne i ragazzi non presentano ritardo cognitivo, quindi alle volte le famiglie faticano a riconoscere la necessità dell’insegante di sostegno. A nostro avviso è invece bene che il sostegno e l’assistenza educativa (o assistenza alla persona) siano introdotte in classe prima che se ne presenti la reale necessità, per fare in modo che diventino normalità agli occhi di tutta la classe. Non è necessaria la copertura totale delle ore di sostegno, secondo il nostro modello è più utile la qualità del tempo che la quantità”.

Dopo la scuola dell’obbligo però cosa accade? Troppo spesso i progetti di vita di questi ragazzi si interrompono bruscamente, non viene offerta loro una prospettiva reale. “Con la Duchenne si può vivere fino ad oltre i 40 anni – precisa Mattioli – quindi è normale che la scuola superiore e il lavoro debba far parte della vita di questi ragazzi. E’ necessario però pensare a quali siano le condizioni perché i ragazzi possano mantenere un lavoro: non si tratta solo di competenze ma anche di assistenza alla persona.
Le competenze devono essere vagliate attentamente, per questo abbiamo predisposto un portfolio di valutazione dettagliato. Ma deve essere considerato l’aspetto del supporto materiale, considerando che ogni persona con disabilità ha diritto a ottenere un assistente dalla propria provincia oppure di assumere lui stesso un assistente, per poi essere rimborsato”.

La distrofia di Duchenne è una rara malattia genetica che comporta degenerazioni muscolari progressive che spesso costringono i bambini in sedia a rotelle dopo i 10 anni. Il decorso della Duchenne può essere più o meno severo e normalmente conduce al decesso per incapacità respiratoria. Per ulteriori informazione sulla malattia potete consultare questo link.

Le linee guida e le informazioni su Parent Project Onlus sono disponibili sul sito www.parentproject.it

 

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