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I primi studi suggeriscono che forse in futuro potrebbe rallentare la progressione di malattia

Si chiama dasatanib, è un farmaco attualmente usato contro la leucemia, e in un futuro più o meno prossimo potrebbe essere utilizzato per rallentare la progressione della distrofia muscolare di Duchenne.

Questo è quanto ipotizza uno studio della University of Sheffield (Regno Unito), pubblicato sulla rivista 'Human Molecular Genetics': dasatanib non solo – come già noto - sarebbe in grado di bloccare alcuni segnali chimici che favoriscono la crescita delle cellule tumorali, ma sarebbe anche capace di ‘spegnere’ in modo simile i segnali in una proteina, chiamata ‘distroglicano’, che ha un ruolo chiave nel mantenimento della salute del tessuto muscolare.

Gli scienziati hanno testato il farmaco su pesci zebra affetti da distrofia muscolare di Duchenne, notando un miglioramento del 40 per cento della loro condizione: gli animali trattati infatti sono riusciti a nuotare di più e per un tempo più lungo rispetto alla cavie usate come gruppo di controllo.

Secondo i ricercatori, quindi, il farmaco in un futuro potrebbe essere combinato con altri trattamenti attualmente in fase di sviluppo, migliorandone l'efficacia, in quanto potrebbe agire rallentando il deterioramento muscolare, prolungando la capacità dei pazienti di camminare e anche proteggendo il cuore e i muscoli respiratori.
Si tratta però di una primissima fase sperimentale, si dovrà dunque attendere prima di pensare a una sperimentazione clinica sui pazienti con Duchenne.

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