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Ha ora un nome la nuova società che verrà creta da Biogen e nella quale confluiranno i farmaci anti emofilia della società americana. La biotech di Boston aveva annunciato questa intenzione lo scorso mese di maggio e adesso fa sapere che la nuova società, che prenderà il nome di Bioverativ, sarà operativa a partire dai primi mesi del 2017.
Una volta completato lo spin off, la società sarà quotata alla borsa tecnologica di New York, il NASDAQ. A capo di Bioverativ ci sarà il manager John G. Cox, che già opera in Biogen nel settore dell’emofilia.
Grazie alla quotazione di Bioverativ, Biogen ricaverà risorse aggiuntive con le quali finanziare lo sviluppo dei farmaci per la sclerosi multipla, Alzheimer, atrofia muscolare spinale, Parkinson e SLA.Attualmente i farmaci anti emofilia di Biogen sono Eloctate e Alprolix, entrati nel listino aziendale attraverso una collaborazione con la svedese Sobi. Nel 2015 il fatturato generato da questi farmaci è stato di $554,2 milioni, pari al 5,1% del giro d’affari di Biogen. Il loro potenziale è però molto più elevato.

"Abbiamo scelto di fare uno spin off del nostro business in crescita dell’emofilia, perché crediamo che sia la decisione giusta per assicurare il giusto focus a questi farmaci ", ha detto il CEO di Biogen George Scagnos. E ha aggiunto: "Questi farmaci hanno un buon trend, e nel secondo trimestre del 2016 il fatturato complessivo di Eloctate e Alprolix ha superato i $200 milioni. Lo scorso 13 maggio Alprolix è stato anche approvato dalla Commissione Europea per il trattamento dell'emofilia B e sarà commercializzato in Europa dal nostro partner Sobi ".

A parte i due farmaci già citati, Biogen è impegnata nella ricerca sull’emofilia con una nuova terapia genica sviluppata attraverso un accordo con il San Raffaele-Telethon Institute for Gene Therapy (TIGET). La collaborazione si basa su vettori lentivirali, ottenuti dall'ingegnerizzazione del virus HIV per trasportare nelle cellule dei pazienti versioni funzionanti di quei geni che quando difettosi sono responsabili di specifiche malattie. La strategia per l’emofilia ideata dal Tiget prevede che il vettore lentivirale sia somministrato direttamente nell'organismo e venga  diretto alle cellule del fegato.

Inoltre, l’azienda spera di poter mettere a punto una nuova versione dei fattore VIII a emivita ancora più lunga sfruttando una tecnologia proprietaria avuta in concessione dalla biotech Amunix. Questa tecnologia utilizza la “XTEN technology” ed è basata  sul legame tra i composti biologici dei quali si intende modificare la cinetica e polimeri proteici idrofili. I primi prodotti che sfruttano la “XTEN technology” entreranno in clinica entro la prima metà del 2017.

Infine, Biogen sta mettendo a punto anticorpi bi-specifici che si legano a due elementi della cascata della coagulazione. Serviranno per la cura dell’emofilia A in pazienti che hanno sviluppato inibitori. Un prodotto simile esiste già e si chiama emicizumab. Viene sviluppato da Roche ed è in fase intermedia di sviluppo.

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