Doveva sostituire Eptacog, farmaco usato in caso si sviluppo di inibitori, con brevetto in scadenza
Il farmaco biotech vatreptacog alfa, in corso di studio per la terapia dell’emofilia, non sarà sviluppato. Lo ha reso noto la danese Novo Nordisk, in seguito all’osservazione di alcune problematiche legate allo sviluppo di anticorpi che neutralizzano il fattore somministrato come terapia sostitutiva.
Vatreptacog alfa è un ‘fattore settimo a’ della coagulazione, ottenuto con tecnologia ricombinante e in studio per la terapia del pazienti con emofilia che hanno sviluppato gli inibitori, cioè gli anticorpi che neutralizzano il fattore somministrato come terapia sostitutiva.
Questo prodotto, nelle intenzioni dell’azienda, sarebbe dovuto essere uno dei successori di un altro farmaco, sempre di Novo Nordisk, e già in commercio: eptacog alfa, il cui brevetto è già scaduto in alcuni Paesi.
Lo studio, dove sono stati osservati casi di azione immunitaria, prende il nome di Adept2 e ha arruolato 72 pazienti con emofilia e presenza di inibitori. I pazienti venivano tratti al bisogno con vatreptacog alfa o eptacog alfa, alla comparsa di segni di sanguinamento che è la più grave complicanza dell’emofilia.
lo studio ha dimostrato che entrambi i farmaci sono in grado di trattare i sanguinamenti in una elevata percentuale di pazienti (93 per cento). Tuttavia, alcuni pazienti hanno sviluppato anticorpi diretti contro vatreptacog alfa. Alcuni hanno sviluppato anticorpi contro entrambi i farmaci. Invece in precedenza non erano stati osservati anticorpi diretti contro eptacog alfa. A questo punto l’azienda ha deciso di interrompere lo sviluppo del farmaco.