E' all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma che esiste l'unico caso al mondo di stanza di degenza studiata appositamente per i piccoli malati di epidermolisi bollosa, un altro motivo di eccellenza dell’Italia nella lotta alle malattie rare.
In Italia i bambini colpiti da epidermolosi bollosa ereditaria sono oltre mille, 50 casi ogni milione di neonati. Questa malattia, anzi questo gruppo di malattie genetiche rare, è caratterizzato da una eccessiva fragilità dell’epidermide e delle mucose, su cui, in seguito a traumi anche minimi, compaiono bolle e lesioni.
Nelle forme più serie (distrofiche e giunzionali) è alto il rischio di infezioni e di complicanze a carico anche degli organi interni, con conseguenze a volte letali, mentre nelle forme meno gravi le lesioni tendono a diminuire con la crescita del bambino, limitandosi col tempo solo alle aree più facilmente esposte ai microtraumi (mani, piedi, ginocchia, gomiti).
I bambini che soffrono di questa malattia rara, chiamati anche bimbi “farfalla” proprio per la delicatezza estrema della loro pelle, vanno continuamente medicati, per ridurre il rischio di infezioni delle lesioni. Ma per permettere loro di vivere meglio si devono ridurre al minimo il pericolo di traumi anche piccoli.
Esistono alcuni accorgimenti in tal senso e la stanza creata al Bambin Gesù ne è il primo esempio al mondo, a livello ospedaliero. Tutti gli interruttori, da quelli elettrici, alla chiamata per l’infermiera, fino all’apertura dei rubinetti e delle finestre, sono a fotocellula: così i bambini più grandicelli possono muoversi in autonomia.
I materassi sono studiati per ridurre il rischio di piaghe, la biancheria è in seta e priva di cuciture e tutti i mobili sono privi di spigoli e non manca una vasca da bagno con sportello, all’ozono, che aiuta a favorire la guarigione delle lesioni attraverso un idromassaggio delicato.
Una possibilità, per i piccoli degenti in cura, seguiti da equipe specializzate, di sentirsi anche da un punto di vista psicologico meno schiavi della malattia