La fibrosi polmonare idiopatica (IPF) è al centro dell’alleanza stipulata nei giorni scorsi tra Boehringer Ingelheim e Inventiva Pharma. Inventiva Pharma è un’azienda farmaceutica francese creata nel 2012 attraverso un management buyout di un impianto che Abbott aveva ottenuto come parte dell’acquisizione delle attività farmaceutiche di Solvay. Pur continuando a lavorare con gli ex colleghi di Abbvie attraverso accordi di R & S su malattie autoimmuni e fibrosi, l'alleanza con Boehringer segna la prima convalida veramente indipendente delle sue attività.
Secondo l’accordo Boehringer sborserà fino a € 170 milioni (190 milioni $) in cambio della possibilità di attingere a strumenti di regolazione genica trascrizionale della fibrosi e al know-how di Inventiva originariamente oggetto di un accordo con Abbott Laboratories.
Inventiva invece, avrà finanziamento alle sue ricerche, pagamenti per le milestones concordate e, potenzialmente, royalties sulle vendite nette dei farmaci nati dall’accordo.
I fondi serviranno a finanziare programmi di ricerca incentrati su nuovi target farmacologici, un campo in cui Boehringer è già attivo attraverso nintedanib, la sua piccola molecola inibitore della tirosin chinasi.
Secondo gli analisti nintedanib potrà raggiungere vendite da blockbuster ma, con opzioni di trattamento per la IPF ancora "limitate", per ammissione della stessa Boehringer, e la causa precisa di questa grave condizione clinica non ancora identificata, vi è sicuramente spazio per nuovi prodotti per i quali sarà molto utile l’alleanza con Inventiva.
Inventiva dal 2012 sta lavorando ad alcuni candidati farmaci contro la steatoepatite non alcolica (NASH), la sclerosi sistemica e un gruppo di malattie genetiche rare note come mucopolisaccaridosi.