I risultati degli studi di fase III Inpulsis pubblicati ieri online sul New England Journal of Medicine indicano che nintedanib ha rallentato in modo significativo la progressione della malattia in pazienti con fibrosi polmonare idiopatica (IPF). Il farmaco sperimentale nintedanib - comunica una nota di Boehringer Ingelheim - ha raggiunto in maniera consistente l'endpoint primario in due studi clinici gemelli internazionali di fase III.
"Le opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti con fibrosi polmonare idiopatica - ha commentato Luca Richeldi, coordinatore degli studi clinici, professore di Malattie dell'apparato respiratorio e responsabile Malattie polmonari interstiziali dell'Università di Southampton, Regno Unito - al momento sono molto limitate e c'è una forte esigenza insoddisfatta di terapie efficaci che possano cambiare il decorso di questa patologia dall'esito infausto, rallentandone la progressione. Questi risultati saranno presumibilmente accolti molto positivamente perché, per la prima volta, abbiamo un farmaco che ha raggiunto in maniera consistente l'endpoint primario in due ampi studi di fase III, dopo i positivi risultati dimostrati nello studio di fase II".
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il comunicato stampa ufficiale (lingua inglese).