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Aperti anche in Italia trial clinici di fase II per efficacia e sicurezza di Simtuzumab

Roma – La Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF), una rara malattia del polmone, è stata per anni una patologia orfana di terapie. Oggi le cose sono cambiate e per i pazienti ci sono nuove opportunità.  In commercio c’è già un farmaco, il pirfenidone di InterMune, ma il numero di terapie a disposizione sembra destinato ad aumentare in breve tempo. Per una ulteriore molecola – nintedanib di Boheringer Ingelheim – si attende infatti a breve la commercializzazione, mentre per una terza, Simtuzumab di Gilead Science, è cominciata la fase II di studio. Per quest’ultima, un inibitore sperimentale della lisil ossidasi di tipo 2 (LOXL2), i trial sono stati attivati in 187 diversi centri nel mondo, tra i quali anche una decina di strutture ospedaliere italiane.

La sperimentazione è aperta a pazienti di età tra i 45 e gli 85 anni di età. Considerando che Pirfenidone è approvato per pazienti solo fino agli 80 anni di età questa farmaco, qualora la sua efficacia fosse confermata, potrebbe rappresentare una speranza anche per i pazienti in età avanzata. A breve su Osservatorio Malattie Rare verranno date ulteriori informazioni su questo trial e sui criteri per accedervi.

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