Le linee guida internazionali, già anticipate per noi dal Prof. Albera qualche tempo fa, sono state finalmente pubblicate sul giornale ufficiale dell’American Thoracic Society.
Si tratta del primo aggiornamento dal 2011, realizzato dalle principali società scientifiche mondiali: Thoracic Society, dalla European Respiratory Society, dalla Japanese Respiratory Society e dalla Latin American Thoracic Association, ha portato alla redazione di una nuova edizione di linee guida sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF), appena pubblicate sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine. E’ il primo aggiornamento sulla terapia della IPF dal 2011.
Le nuove linee guida non raccomandano un regime di trattamento piuttosto che un altro, ma offrono tutte le informazioni necessarie perché le scelte terapeutiche possano essere fatte nella maniera più corretta possibile e nel pieno interesse del paziente, insieme al paziente stesso.
Le novità incluse nella nuova edizione delle linee guida, rispetto a quanto riportato in quelle del 2011, comprendono una forte raccomandazione a non utilizzare i seguenti farmaci per il trattamento della IPF: gli anticoagulanti (come il warfarin), l’imatinib (un inibitore delle tirosin-chinasi diretto contro i recettori del PDGF [platelet-derived growth factor], l’associazione prednisone-azatioprina-N-acetilcisteina, gli antagonisti selettivi contro il recettore dell’endotelina (ambrisentan) .
Viene considerata ‘condizionale’ la raccomandazione all’uso dei farmaci pirfenidone, al quale però è stata riconosciuta la capacità di ridurre il rischio di mortalità, e nintedanib, quest’ultimo non ancora commercializzato in Italia.
Infine viene considerata ‘condizionale’ la raccomandazione al non uso del sildenafil (inibitore della fosfodiesterasi-5) e degli antagonisti duplici dei recettori dell’endotelina (macitentan, bosentan).
Tra le raccomandazioni ‘condizionali’, mantenute invariate rispetto alla precedente edizione delle linee guida, c’è quella contro l’impiego dell’N-acetilcisteina in monoterapia per il trattamento dell’IPF e quella per l’uso della terapia con antiacidi.
Per saperne di più leggi qui l’intervista sul tema al Prof. Carlo Albera, Direttore della Struttura Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università di Torino, Responsabile del Centro per le Interstiziopatie Polmonari e Malattie Rare del Polmone della AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano.