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Il position paper dell’Associazione Italiana Immunodeficienze Primitive

Riceviamo e pubblichiamo il position paper dell’associazione AIP ONLUS, Associazione Italiana Immunodeficienze Primitive.

In vista dei futuri cambiamenti sul piano legislativo riguardanti l’obbligatorietà dei vaccini, AIP Onlus, a maggior tutela della propria rappresentanza, sostiene e incentiva le iniziative e le prese di posizione a favore di coloro che non potendosi vaccinare confidano nella solidarietà di tutti per raggiungere livelli di tutela tali da garantire anche coloro che non si possono immunizzare (c.d. immunità di “gregge”).

L’indirizzo, che permetterebbe ai genitori di iscrivere i propri figli alle scuole senza dover dimostrare con alcun documento sanitario di essere in regola con il piano vaccinale, ma semplicemente con una autocertificazione, potrebbe non tutelare efficacemente i bambini più fragili, come quelli che soffrono di immunodeficienza primitiva che, non avendo avuto possibilità di scelta, non si sono potuti proteggere. Per i pazienti affetti da immunodeficienze primitive infatti alcuni vaccini sono inefficaci ed altri in alcuni casi sono dannosi. In tale situazione la solidarietà dei prossimi è fondamentale per permettere la presenza di queste persone in contesti di vita sociale comune e ordinaria, aumentandone indiscutibilmente la qualità della vita e migliorando la percezione della propria patologia.

Ringraziando sin d’ora per quanto ciascuno potrà fare nel proprio ambito di competenza, chiediamo di considerare le istanze di coloro che, non essendo in grado di immunizzarsi, possono vivere certi contesti sociali solo in virtù delle scelte solidaristiche altrui e proponiamo di trovare insieme le relative soluzioni attuative consone alla maggior tutela dei nostri pazienti.

AIP Onlus, inoltre, ci tiene in particolare a ringraziare la classe V E del Liceo scientifico ad indirizzo linguistico Edoardo Amaldi di Novi Ligure per l’esempio fornito dagli alunni che, per proteggere e non mettere a rischio la salute di un compagno immunodepresso, hanno deciso di sottoporsi a vaccinazione. Tale “buona pratica” riteniamo renda onore alla cultura del popolo italiano e debba essere valorizzata e diffusa. Vaccinarsi non significa solamente proteggere sé stessi, ma anche tutelare la salute di persone più deboli che non possono usufruire di questa forma di prevenzione.

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