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Sanofi e Regeneron Pharmaceuticals hanno recentemente annunciato che i risultati dello studio di fase III  ODYSSEY LONG TERM condotto su Praluent (alirocumab), terapia sperimentale che ha coinvolto pazienti ad alto rischio con ipercolesterolemia, sono stati pubblicati sulla pagina online del New England Journal of Medicine.

Praluent è un anticorpo monoclonale interamente umano che ha come bersaglio terapeutico PCSK9 (Proprotein convertase subtilisin/kexin type 9), una proteina che svolge la funzione di modulare i recettori LDL presenti sulla superficie degli epatociti.  
All'inizio di quest'anno, Regeneron e Sanofi hanno annunciato che la Food and Drug Administration (FDA) ha accettato la richiesta di revisione prioritaria della Biologics License Application (BLA) per questo trattamento. Inoltre, l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha accettato la richiesta per la revisione della Marketing Authorization nell'Unione europea di Praluent. L'EMA e l’FDA hanno  accettato in maniera condizionata Praluent con il nome commerciale di alirocumab.

La sicurezza e l'efficacia di Praluent non sono state, però, ancora pienamente valutate da un’autorità di regolamentazione. Durante lo studio ODISSEY LONG TERM (della durata di 78 settimane), i pazienti che hanno ricevuto 150 mg di Praluent ogni due settimane hanno visto ridursi, alla 24° settimana, il “colesterolo cattivo” o LDL (lipoproteine a bassa densità) di un ulteriore 62% rispetto al placebo.
L’abbassamento del colesterolo LDL, considerato l’endpoint primario di efficacia dello studio, è rimasto costante durante le 78 settimane.
Secondo Jennifer Robinson- Professoressa al Dipartimento di Epidemiologia e Medicina del College of Public Health presso la University of Lowa- “Questi risultati dimostrano la durevole efficacia di Praluent nel momento in cui viene aggiunto alla  terapia con statine e rafforzano il suo profilo di sicurezza. Inoltre un’analisi post hoc sul verificarsi di eventi cardiovascolari rappresenta un altro dato importante per Praluent, di cui verrà prossimamente valutato il potenziale nel ridurre proprio tali eventi ."

Sicurezza ed efficacia
Lo studio ODYSSEY ha valutato Praluent 150 mg, somministrato ogni due settimane, rispetto al placebo in pazienti con alto rischio cardiovascolare (CV) e che ricevevano la terapia con statine, con o senza altri trattamenti ipolipemizzanti. Lo studio ha anche incluso pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFH).
I pazienti sono stati sottoposti a 78 settimane di trattamento, seguite da una valutazione ulteriore sulla sicurezza della durata di otto settimane.
I risultati ottenuti hanno dimostrato che l’abbassamento dei livelli di LDL colesterolo raggiunto alla 24° settimana, è stato mantenuto per tutti i 78 mesi dello studio.
Gli eventi avversi (EA) si sono verificati nell’81% dei pazienti trattati con Praluent come nell’83% dei pazienti trattati con placebo e hanno portato alla sospensione del trattamento nel 5,8% dei pazienti che assumevano alirocumab . Gli eventi avversi rilevati erano simili tra i due gruppi di pazienti, a parte: le reazioni verificatesi nel sito di iniezione del trattamento (5,9 % nel gruppo Praluent e 4,2% nel gruppo placebo), la mialgia (5,4 % Praluent e 2,9% placebo), le manifestazioni neurocognitive (1,2% Praluent e 0,5% placebo) ed eventi oftalmologici (2,9% Praluent e 1,9 % placebo).
Un dato particolarmente interessante è che nell’analisi post hoc che ha analizzato la frequenza di aventi cardiovascolari (CV) quali: la morte coronarica, l’infarto del miocardio, l’ictus e l’angina instabile richiedente ospedalizzazione, è stato registrato un tasso inferiore di tali eventi avversi cardiaci nel gruppo di pazienti trattati con Praluent rispetto al gruppo placebo.
Bisogna precisare, però, che lo studio ODYSSEY non è stato progettato per valutare gli eventi CV quindi il numero di eventi cardiovascolari osservati nell’analisi post hoc è stato relativamente piccolo.
Si attendono, dunque, nuovi risultati in merito.

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