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I primi risultati sono attesi per la fine del 2019. Già resi noti, invece, i dati finali del trial di Fase I/II, che evidenziano una riduzione dell'ossalato pari al 75% rispetto al basale

Cambridge (U.S.A.) – Lo studio di Fase III ILLUMINATE-A sul farmaco lumasiran è pronto a partire: come ha annunciato l'azienda farmaceutica statunitense Alnylam, il trial verrà condotto in 16 siti presenti in otto Paesi, nei quali l'arruolamento dei pazienti è stato appena completato. Il lumasiran è una terapia RNAi sperimentale mirata all'enzima glicolato ossidasi per il trattamento di adulti e bambini con iperossaluria primitiva di tipo 1 (PH1).

I primi risultati dello studio saranno resi noti verso la fine del 2019 e, se saranno positivi, l'azienda presenterà le richieste per l'approvazione regolatoria in tutto il mondo a partire dall'inizio del 2020. Alnylam ha annunciato inoltre i risultati completi del suo studio clinico di Fase I/II e quelli dello studio di estensione in aperto di Fase II, tuttora in corso, su lumasiran: questi dati sono stati presentati nel dettaglio al Workshop Internazionale su Ossalosi e Iperossaluria che si è tenuto a Boston il 21 e 22 giugno.

LA RIDUZIONE DELL'OSSALATO

La PH1 è una malattia ultra-rara in cui un'eccessiva produzione di ossalato porta alla deposizione di cristalli di sale di calcio nei reni e nelle vie urinarie, e può portare alla formazione di calcoli renali dolorosi e ricorrenti e nefrocalcinosi. Nei risultati finali dello studio di Fase I/II, lumasiran ha dimostrato una riduzione massima dell'ossalato urinario pari al 75% rispetto al basale in tutte le coorti (20 pazienti trattati con dosaggi da 1 mg/kg al mese, 3 mg/kg al mese e 3 mg/kg ogni tre mesi). A 28 giorni dall'ultima dose, la riduzione media rispetto al basale era del 66%.

Tutti i pazienti osservati per una media di 9,8 mesi hanno raggiunto una riduzione dell'ossalato pari a più di 1,5 volte il limite superiore della norma. Tra i 12 pazienti che hanno ricevuto dosi mensili o trimestrali da 3 mg/kg di lumasiran, il 92% ha ottenuto livelli di ossalato urinario entro il range normale. Inoltre, i pazienti trattati con lumasiran in tutte le coorti hanno avuto una diminuzione massima del 77% nel rapporto tra ossalato urinario e creatinina: un'ulteriore misura della riduzione dell'ossalato, che affronta la variabilità insita nella raccolta delle urine nelle 24 ore.

GLI EFFETTI COLLATERALI DEL FARMACO

In un paziente trattato con placebo e in quattro trattati con lumasiran sono stati segnalati eventi avversi gravi, ma nessuno di questi era correlato al farmaco in studio. Il paziente trattato con placebo ha avuto una pielonefrite acuta e calcoli renali, mentre i sintomi che si sono verificati nei pazienti in trattamento con lumasiran comprendevano vomito, dolore addominale, febbre, gastroenterite e calcoli renali.

Eventi avversi sono stati riportati in due partecipanti durante il dosaggio con placebo e da tutti e venti i pazienti dopo la somministrazione di lumasiran: tuttavia la maggior parte erano di gravità lieve o moderata e sono stati valutati come non correlati al farmaco. Reazioni al sito di iniezione sono state riportate in tre pazienti trattati con lumasiran; tutte lievi o moderate e con nessun effetto sul dosaggio. Lumasiran, qundi, non è stato associato ad alcun esito clinico avverso significativo, inclusi i test di funzionalità epatica.

Tutti i 20 pazienti che hanno completato la fase I/II continuano ad assumere il farmaco nella fase di estensione in aperto di Fase II, tuttora in corso. Alla data del febbraio 2019, i 9 pazienti che partecipano a questo studio hanno ricevuto lumasiran per una media di quattro mesi. Il dosaggio, in tutte le coorti, ha comportato una riduzione massima dell'ossalato urinario del 72% rispetto ai livelli basali della Fase I/II. Il farmaco ha mostrato dunque un profilo accettabile di sicurezza e tollerabilità nei pazienti con PH1, senza eventi avversi gravi correlati al farmaco o interruzioni del trattamento.

I COMMENTI SUGLI ULTIMI DATI

“Siamo lieti di aver raggiunto due importanti traguardi per il nostro programma PH1: il puntuale completamento delle iscrizioni a ILLUMINATE-A – il nostro studio pilota di Fase III su adulti e bambini – e il completamento dello studio di Fase I/II, con risultati finali positivi”, ha dichiarato Pritesh J. Gandhi, Vice Presidente e General Manager del programma Lumasiran di Alnylam. “Non vediamo l'ora di riportare i primi risultati dello studio ILLUMINATE-A, attesi verso la fine del 2019, e riteniamo che il lumasiran abbia il potenziale per fornire un'opzione di trattamento clinicamente significativa per i pazienti che vivono con la PH1”.

“Con i risultati positivi di Fase I/II, in cui è stata osservata una riduzione dell'ossalato in tutti i pazienti, e con gli studi di Fase III ILLUMINATE in corso, siamo fiduciosi per il futuro della nostra comunità di pazienti, che ha opzioni limitate a loro disposizione”, ha affermato Kim Hollander, Direttore Esecutivo della Oxalosis & Hyperoxaluria Foundation. “Siamo impazienti di continuare a lavorare con Alnylam, per far progredire il lumasiran attraverso i diversi studi di Fase III progettati per affrontare l'intero spettro di pazienti affetti da PH1”.

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