Il rischio di morte o aborto è ancora alto, ma i progressi medici sono netti
Francia - Un recente studio francese, pubblicato su Orphanet Journal of Rare Disease, ha cercato di fare chiarezza sui rischi connessi alla gravidanza per le pazienti affette da ipertensione polmonare arteriosa.
Fino a qualche anno fa i tassi di mortalità associati alla gravidanza arrivavano fino al 56 per cento. La gestione della patologia è però migliorata notevolmente e rapidamente, tanto da incidere anche su questo tipo di rischio.
Per questo il team di ricerca ha condotto uno studio internazionale che ha coinvolto 13 centri, per un totale di 26 gravidanze, monitorate nel corso di 3 anni.
Sono tre le pazienti non sopravvissute alla gravidanza, una quarta ha sviluppato un’insufficienza cardiaca tale da richiedere un trapianto cuore-polmoni urgente. Sedici gravidanze sono state portate a termine con successo, dalle quali sono nati dei bambini sani e senza complicazioni. Otto sono stati gli aborti, due spontanei e sei indotti.
La percentuale di successo è quindi ora pari al 62 per cento, ed è associata a un costante controllo della resistenza vascolare polmonare e un generale monitoraggio costante. I casi di insuccesso o di morte sono associati a un monitoraggio meno frequente.
I miglioramenti terapeutici hanno dunque comportato un abbassamento del rischio in gravidanza delle pazienti con ipertensione arteriosa polmonare, che tuttavia resta ancora alto. Le pazienti che intendono portare avanti una gravidanza devono quindi essere necessariamente sottoposte a un costante e severo monitoraggio.