In Italia dal febbraio 2002 sono disponibili due terapie: agalsidasi alfa e agalsidasi beta, entrambe approvate dalla Commissione Europea
In data 20/03/2014 è stato pubblicato un articolo su questa testata che sosteneva l'esistenza di una sola terapia, agalsidasi beta, per il trattamento della Malattia di Anderson-Fabry.
Tale assunto non corrisponde al vero ed è ingannevole perchè per la terapia della Malattia di Anderson-Fabry sono disponibili in Italia da più di 10 anni due terapie enzimatiche sostituitive. Infatti, agalsidasi alfa ha ricevuto nel 2001 dalla Commissione Europea un'autorizzazione all'immissione in commercio 'in circostanze eccezionali', opportunità riservata ai farmaci orfani per malattie rare e in generale ai farmaci per i quali le Autorità ritengono non sia possibile poter fornire tutti i dati che sono richiesti per le altre tipologie di farmaci.
Tale modalità di autorizzazione prevede che l'azienda fornisca annualmente all'Agenzia Europea i dati necessari a valutarne il rapporto beneficio-rischio, ma non condiziona in alcun modo la 'pienezza' dell'autorizzazione, che è infatti stata rinnovata con validità illimitata su tutto il territorio europeo sin da luglio 2006. Più in dettaglio, sia agalsidasi alfa sia agalsidasi beta sono disponibili per la cura della Malattia di Anderson-Fabry su tutto il territorio europe, nonchè su quello italiano, con decorrenza per entrambi dal febbraio 2002.