Stampa

A presiederlo un italiano, il prof. Marco Matucci Cerinic di Firenze

Si è chiuso ieri il secondo congresso mondiale dedicato alla Sclerosi Sistemica, malattia reumatologica rara, riconosciuta tra quelle esenti, che può manifestarsi solo in sedi localizzate o, nei casi più gravi e appunto ‘sistemici’ può colpire anche gli organi interni portando anche al decesso del paziente. Questo secondo congresso, dopo che la prima edizione si era tenuta nel 2010 a Firenze, si è svolto a Madrid ed è stato presieduto da un italiano, certamente uno dei maggiori conoscitori della malattia, il prof. Marco Matucci Cerinic , Professore di Reumatologia e Direttore della Divisione di  Reumatologia  e del centro di riferimento regionale sulla sclerosi sistemica dell’Università di Firenze, nonché membro del comitato scientifico della nostra testata.

Oltre a lui sono stati tanti gli italiani che hanno partecipato, a riprova dell’eccellenza del nostro paese nella ricerca sulla malattia. Tra questi anche l’attuale Presidente della Società Italiana di Reumatologia, il prof. Giovanni Minisola, Direttore della Divisione di Reumatologia dell’Ospedale “San Camillo” di Roma che ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale della ricerca e in particolare dell’approccio personalizzato sul singolo paziente. “Nonostante le note difficoltà della ricerca – ha detto – nel nostro paese ci sono validi ricercatori che stanno portando avanti studi di eccellenza internazionale”.
La sclerosi sistemica una malattia rara, altamente invalidante, la cui causa è ancora sconosciuta. Colpisce in Italia circa 30.000 persone, 1.000 nuovi casi ogni anno, soprattutto donne.

“Questa malattia causa al paziente dolori ed invalidità ed ha un elevato costo sanitario, oltre che un impatto su tutta la famiglia – ha detto Matucci-Cerinic – Quello su cui stiamo lavorando per il futuro è in primo luogo la capacità di arrivare più velocemente alla diagnosi, utilizzando test e biomarcatori idonei, senza naturalmente tralasciare lo sviluppo di terapie che siano più efficaci”.    


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni