Stampa

VERBANIA – Nella sindrome di Prader-Willi, una secrezione alterata di ormone della crescita è stata correlata alla riduzione della massa cardiaca e della funzione sistolica rispetto ai controlli sani. Un’équipe composta da ricercatori dell’Istituto Auxologico Italiano, IRCCS Ospedale San Giuseppe (Verbania), della Fondazione Salvatore Maugeri (Veruno) e dell’Università del Piemonte Orientale (Novara) ha valutato la risposta cardiovascolare a una terapia di quattro anni con ormone della crescita nei pazienti adulti con sindrome di Prader-Willi. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.

I partecipanti allo studio sono stati nove adulti con sindrome di Prader-Willi gravemente obesi (tre femmine e sei maschi) e tredici individui di controllo, obesi, abbinati per età, genere e indice di massa corporea. In uno studio prospettico open-label, sono stati condotti – al basale e dopo 1 e 4 anni di trattamento con ormone della crescita – i seguenti esami: la valutazione dei parametri endocrini e metabolici, la scansione del grasso addominale e di tutto il corpo, l’ecocardiogramma e la cardioscintigrafia in condizioni non stimolate e stimolate con dobutamina.

Il trattamento con ormone della crescita ha determinato un aumento dei livelli di IGF-1, una diminuzione dei livelli di proteina C-reattiva, il miglioramento della massa grassa viscerale, e ha fatto raggiungere cambiamenti quasi significativi negli indici del grasso corporeo e della massa magra. La massa nel ventricolo sinistro è aumentata significativamente dopo 1 e 4 anni di terapia con ormone della crescita, senza alterazioni evidenti della funzione diastolica, mentre una tendenza verso una riduzione della frazione di eiezione è stata documentata mediante ecocardiogramma.

La cardioscintigrafia ha rivelato valori stabili durante lo studio di entrambe le frazioni di eiezione del ventricolo sinistro e destro, anche se accompagnati da una riduzione statisticamente non significativa del tasso di riempimento del ventricolo sinistro. Una correlazione positiva tra la massa magra e la frazione di eiezione del ventricolo sinistro era evidente durante lo studio.

La terapia con ormone della crescita ha aumentato la massa cardiaca negli adulti con sindrome di Prader-Willi, senza provocare alterazioni evidenti nella funzione sistolica e diastolica. Anche se l’associazione tra massa magra e frazione di eiezione del ventricolo sinistro corrobora un esito sistemico favorevole per il trattamento a lungo termine con ormone della crescita, lievi modificazioni longitudinali dei parametri funzionali sostengono l’importanza di un adeguato monitoraggio cardiaco nella strategia terapeutica a lungo termine.

Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni