Un recente studio statunitense ha individuato un nuovo target terapeutico per la rara patologia
USA - Secondo i ricercatori del Brigham and Women Hospital di Boston i cambiamenti nei monociti (un tipo di globuli bianchi) fungerebbero da biomarcatore per la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o morbo di Lou Gehrig. Questa scoperta porta anche la comunità medica un passo avanti verso un nuovo trattamento per la malattia neurologica debilitante che colpisce circa 30.000 americani.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, è stato coordinato dal Dott. Howard Weiner. I ricercatori hanno osservato, su alcuni topi con una mutazione del gene della Sla, che due mesi prima dell’insorgenze della patologia i monociti nella milza hanno iniziato ad esprimere l’infiammazione. E’ stato osservato un aumento di segnali che hanno indotto i monociti ad attaccare il midollo spinale, uccidendone le cellule nervose.
Quando i ricercatori hanno trattato i topi con anticorpi in grado di modulare le reazioni infiammatorie dei monociti hanno riscontrato un miglioramento consistente nella diminuzione della perdita di cellule nervose e una prolungata sopravvivenza degli animali.
Dopo aver osservato queste attività nei topi, i ricercatori hanno scoperto che esistono monociti molto simili anche negli esseri umani affetti da SLA.
"Il sistema immunitario è complicato – ha dichiarato Howard Weiner - e i tentativi di immunoterapia precedenti non hanno avuto successo. Ma ora sappiamo cosa cercare, e questo apre nuovi bersagli terapeutici per la SLA e forse anche altre malattie nel prossimo futuro."