Il no profit costretto a farsi carico delle croniche mancanze delle Istituzioni
ROMA – È stata firmata la convenzione tra il Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Roma (www.criroma.org) e Viva la Vita onlus (www.wlavita.org) per garantire quei trasporti in ambulanza delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) che, altrimenti, sarebbero a carico delle famiglie.
Viva la Vita onlus – associazione che sostiene i malati di SLA – potrà quindi continuare a garantire ai propri assistiti un servizio dedicato di trasporto, sia in ambulanza che con furgone attrezzato, per non gravare ulteriormente sulle famiglie già debitamente provate. Tutto ciò è reso possibile da un progetto dedicato, finanziato dall'8 per mille della Chiesa Valdese e dalla Fondazione Nando Peretti, che consente di offrire un servizio totalmente gratuito ai malati di SLA.
La convenzione è stata pensata per sensibilizzare le Istituzioni affinché intraprendano le politiche necessarie a migliorare l'accesso ai servizi per i pazienti e per le loro famiglie. È più di un semplice accordo tra le parti che consente di usufruire di tariffe agevolate, è l'espressione di una garanzia più ampia in cui al centro c’è la dignità della persona. È inoltre un'occasione per creare quella cultura necessaria che consenta di agire con appropriatezza: sono infatti previste delle giornate formative rivolte agli operatori della CRI con docenze altamente qualificate provenienti dai medici che collaborano con Viva la Vita onlus.
«Occorre valorizzare le capacità e l'esperienza della Croce Rossa Italiana – afferma Mauro Pichezzi, Presidente di Viva la Vita onlus – affinché siano le Regioni a farsi carico dell'attività di trasporto che non va intesa come semplice spostamento del paziente, ma come vero e proprio intervento integrato nella gestione sanitaria del malato complesso».
«Siamo entusiasti della collaborazione con Viva la Vita Onlus – commenta Flavio Ronzi, Presidente del Comitato Provinciale CRI di Roma – che ci consentirà di ampliare l'accesso all'assistenza sanitaria ai malati SLA. Si tratta di un impegno di valore sociale per evitare che i malati complessi rischino di rimanere confinati ai margini della comunità. Auspichiamo che le Istituzioni mobilitino risorse per migliorare la qualità della vita dei pazienti e di non lasciare sole le famiglie che si prendono cura di loro».
Negli ultimi anni si è registrato un aumento di richieste di trasporti sanitari a bordo di mezzi di soccorso idonei al trasporto e compatibili con le gravi condizioni di salute da cui sono affette le persone con SLA, aggravato dagli effetti della crisi economica in corso. Ciò è dovuto ai tagli orizzontali operati dalla Sanità Regionale in modo indiscriminato: spesso il rientro a casa dall'ospedale per un malato di SLA in stadio avanzato – che necessita di ambulanza con medico rianimatore a bordo – ricade direttamente sulle famiglie che, in mancanza di alternative, devono affrontare spese che mediamente si aggirano intorno ai 500 euro. La convenzione sottoscritta vuole colmare questo disservizio, monitorando nel contempo le attività realizzate, valutandone l'impatto, i punti di forza e le criticità e quindi promuovendo strategie coordinate di intervento ed azioni di pressione sulle Istituzioni deputate ad intervenire.