USA – La terapia di immunoregolazione dei monociti/macrofagi infiammatori NP001 potrebbe in futuro rappresentare un nuovo approccio terapeutico per il trattamento della SLA. Per il momento si tratta solo di ipotesi, considerando che per il farmaco si è appena conclusa la sperimentazioni di fase II, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Neurology Neuroimmunology & Neuroinflammation.
La sperimentazione, condotta su 136 pazienti, avrebbe dimostrato che il farmaco è potenzialmente in grado di bloccare i sintomi di progressione della malattia in un particolare sottogruppo di pazienti,
L’NP001, una formulazione per via endovenosa corretta per il pH di clorito di sodio purificato, è una nuova molecola che regola l’infiammazione in vitro e in vivo: all’interno dei monociti/macrofagi, il clorito viene convertito in taurina-cloramina che riduce l’espressione del fattore nucleare kB (NF-kB) e inibisce la produzione della citochina proinfiammatoria IL-1beta. Questi meccanismi di downregulation trasformano i monociti/macrofagi infiammatori da uno stato proinfiammatorio a una condizione basale fagocitica.
Un recente studio di fase I ha dimostrato la tollerabilità e la sicurezza della molecola a dosi scalari e, aspetto rilevante, si è osservato che 24 ore dopo una singola dose NP001 down regolava in modo dose dipendente i macrofagi infiammatori esprimenti CD16 nel sangue.
Il trial, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, è stato condotto con in 136 pazienti affetti da SLA di durata inferiore a 3 anni e con capacità vitale forzata =/>70%. I partecipanti hanno ricevuto NP001 al dosaggio di 2 mg/kg oppure di 1 mg/kg o un placebo per 6 mesi. La sicurezza, la tollerabilità e i biomarker di infiammazione sono stati valutati nel corso dello studio. L’efficacia preliminare è stata misurata utilizzando la pendenza e la variazione rispetto al basale dell’ALS Functional Rating Scale-Revised (ALSFRS-R), con e senza controlli storici placebo abbinati, dopo 6 mesi di trattamento. È stata inoltre condotta un'analisi post hoc della percentuale di pazienti il cui ALSFRS-R non era cambiato rispetto al basale.
NP001 è risultato generalmente sicuro e ben tollerato, fatta eccezione per il dolore nel sito di infusione e le vertigini. Non è stato osservato un significativo rallentamento del declino nelle misure primarie o secondarie, tuttavia si è colto un rallentamento della progressione nel gruppo ad alto dosaggio nei pazienti con maggiore infiammazione (proteina C-reattiva ad ampio spettro, wr-CRP). Inoltre, NP001 può avere fermato la progressione dei sintomi in modo dose-dipendente in un sottogruppo di pazienti.
Più del doppio dei pazienti che hanno ricevuto NP001 ad alte dosi (25%) non è progredito durante i 6 mesi di trattamento rispetto a quelli del gruppo placebo (11%). La maggior parte dei ‘responders’ presentava un elevato biomarker di infiammazione, l’interleuchina-18, e sono risultati positivi per il lipopolisaccaride al basale, che si è ridotto al termine del trattamento con NP001.
Questo trial – commentano gli autori – ha valutato la potenziale utilità di NP001 come trattamento della SLA. Lo studio esplorativo di efficacia preliminare non era adeguatamente potente per cogliere anche una grande riduzione di progressione (>30%).