Stampa

Il prof. Chiò  aggiunge un altro importante tassello alla conoscenza della malattia

TORINO - Un'indagine scientifica condotta dal prof. Adriano Chiò, Direttore del Centro Regionale Esperto per la SLA (CRESLA) dell'ospedale Molinette di Torino, insieme ai dottori Andrea Calvo, Federico Casale e Giuseppe Marrali, ha portato all'identificazione di un essenziale meccanismo di neuro-ossidazione (NOX) che si inserisce nel processo patologico di malattie come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la sclerosi multipla (SM) e l'epilessia. La scoperta è stata presentata durante il simposio internazionale del progetto Neurinox, un consorzio internazionale di ricerca finanziato dall'Unione Europea allo scopo di promuovere lo sviluppo di nuovi trattamenti per le patologie neurodegenerative.

Il convegno, che si è tenuto il 23 e 24 settembre 2015 a Torino, è stato incentrato proprio sui risultati scientifici del progetto italiano, che è durato 5 anni e ha coinvolto 130 pazienti affetti da SLA, 70 pazienti con malattie extrapiramidali o polineuropatie e 130 individui sani di controllo. In base a quanto emerso dallo studio, il meccanismo correlato all'alterazione dell'attività dell'enzima 'NOX2' porterebbe ad uno squilibrio nella produzione dei radicali dell'ossigeno (ROS), molecole dell'attività ossidativa che sono particolarmente aggressive nei confronti dei neuroni.

Attualmente, i processi di neuro-ossidazione, come quello individuato dagli scienziati italiani, sono al centro della ricerca sulle malattie neurodegenerative e neuroimmunologiche poiché rappresentano una delle cause di questo tipo di patologie e, di conseguenza, un obiettivo privilegiato per lo sviluppo di futuri approcci terapeutici mirati.
Non si tratta certo della prima importante scoperta per il prof. Chiò che da anni studia questa patologie e indaga sulle possibili cause genetiche: tra le sue più recenti scoperte quella del nuovo gene Matrin3 coinvolto nell’esordio della malattia. Lo stesso, insieme ad altri importanti colleghi, ha portato ad identificare nel gene c9orf72 – un gene studiato solo di recente – come uno dei ‘responsabili’ per questa malattia, anche nei casi non familiari di malattia.
Tanti successi che proprio di recente lo hanno portato a ricevere lo “Sheila Essey Award”, il massimo riconoscimento mondiale nel campo della SLA, assegnato dall'American Academy of Neurology e dall'Amyotrophic Lateral Sclerosis Association.

Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni