Nelle ultime settimane è stato fatto un passo importante nel campo della ricerca sull’atrofia muscolare spinale (Sma). I ricercatori hanno iniziato a testare le terapie, fino ad ora rivolte esclusivamente ai modelli animali, sull’uomo. Ciò riguarda principalmente la terapia genica, su cui si riversano le maggiori aspettative terapeutiche e alcune molecole (quattro in particolare che hanno già superato i test di sicurezza) che sembrerebbero, almeno dai risultati ottenuti dalla sperimentazione animale, in grado di rallentare il decorso della malattia.
Bisogna precisare però che non si tratta di una cura definitiva ma di test volti a confermare l‘efficacia di terapie testate sugli animali. Non è quindi il caso di creare eccessive aspettative, soprattutto dopo un periodo in cui il metodo Stamina ha prodotto molte false illusioni e delusione.
D’altra parte non bisogna sottovalutare i progressi fatti dalla scienza e la fase attuale in cui la ricerca si trova; una fase definita “decisiva” da Daniela Lauro, presidente dell’associazione Famiglie Sma.
La Lauro ha anche aggiunto: “Aspettavamo da dieci anni un momento come questo. Se i risultati dei primi test saranno positivi, anche i bambini italiani potranno partecipare alle sperimentazioni”.