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Combattere la talassemia ovunque vi siano malati. Non solo nei paesi occidentali, dove ormai chi è affetto da questa malattia – nota anche come anemia mediterranea – può contare su un’aspettativa di vita quasi elevata quanto quella dei soggetti sani e su una numerosa scelta di terapie, ma anche nei paesi più poveri, dove i mezzi di diagnostica e cura sono scarsi. Il Marocco è certamente uno dei paesi del bacino del Mediterraneo che più è colpito dalla malattia e dove i mezzi per contrastarne i peggiori effetti non sono parificabili a quelli a disposizione in Italia, soprattutto per quello che riguarda gli interventi più complessi, come il trapianto di midollo, che oggi per i malati è ancora l’unica via di guarigione praticabile. Per colmare questo divario prosegue l'accordo tra le autorità sanitarie marocchine e l'ospedale Galliera di Genova sulle terapie per combattere la talassemia (anemia mediterranea), risalente al 2008, siglato grazie anche al Rotary, fra Genova e Rabat, per la cura delle emoglobinopatie. All'epoca il programma - anche allo scopo di evitare migrazioni sanitarie - prevedeva trasferimento di know how e assistenza medica da parte del Galliera, personale medico e paramedico del Chu, finanziamenti e direzione del Rotary; oggi il Marocco mira a realizzare il trapianto di midollo, efficace nella cura di questa patologia. Il Galliera è anche sede del Registro italiano dei donatori di midollo osseo. Proprio ieri è stato in visita al Galliera il prof.Charif Chefchaouni, direttore degli CHU Ibn Sina di Rabat (11 ospedali in cui sono operativi oltre 9.000 tra medici e paramedici, per 2.535 letti). Chefchaouni ha incontrato il direttore generale del Galliera, Adriano Lagostena, e definito molto positivo il programma 2008; ha visitato il laboratorio di Istocompatibilità/ Ibmdr, il Polo tecnologico, il Centro della Microcitemia e il Pronto soccorso. Oggi in Italia i talassemici sono 8.000 ma con i falcemici e le patologie legate alle emoglobinopatie in genere il numero si triplica, soprattutto a causa dell'effetto delle emigrazioni dai paesi dell'area subsahariana. Specificamente, in Liguria l'incidenza di queste patologie sulla popolazione è del 4 per cento

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