Il presidente Mario Melazzini ha confermato una nuova fase di dialogo e collaborazione con i malati
“L’impegno di AIFA nel porre il paziente al centro del processo regolatorio è forte e costante, così come la disponibilità al confronto e all’ascolto con i cittadini, le associazioni dei malati e tutti i portatori di interessi”, con queste parole il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Mario Melazzini, ha aperto giovedì scorso il suo intervento alla presentazione a Roma del XIV Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (Cnamc) di Cittadinanzattiva. Dichiarazioni che possono far ben sperare anche i malati rari e le loro associazioni. Il presidente Melazzini aveva infatti già manifestato la massima apertura verso questo tipo di patologie; così come vi avevamo raccontato in questo articolo.
Il Presidente ha assicurato la massima apertura e trasparenza dei procedimenti condotti dall'Agenzia: “Come Presidente dell’Agenzia, ribadisco la nostra vicinanza ai malati e alle loro famiglie, nonché l’apertura al confronto rispetto ai punti di forza e di debolezza del nostro Sistema. Sono fermamente convinto che la condivisione, il dialogo e l’analisi delle proposte elaborate da chi quotidianamente si scontra con le sfide di salute legate alle malattie o con quelle pratiche legate alla burocrazia possano essere fondamentali nella risoluzione dei problemi. E questo vale ancor di più per coloro che soffrono di una malattia cronica o rara”.
“Tutelare la salute dei pazienti è la mission istituzionale di AIFA. Ma farsi carico della persona malata insieme alla sua famiglia, garantirle un percorso di accompagnamento realmente corrispondente ai suoi bisogni e necessità, assicurarle ascolto, assistenza ed equità nell’accesso alle cure nel pieno rispetto dell’articolo 32 della Costituzione Italiana costituiscono per noi un dovere morale, oltre che istituzionale”- ha concluso Mario Melazzini - “Nel mio impegno di Presidente, spenderò tutto me stesso per garantire ai pazienti l’accesso e l’equità delle cure”.