La sentenza n. 4870/17 emessa dalla terza sezione del Consiglio di Stato e pubblicata il 23 ottobre 2017 dà il via libera alla concorrenza per le aziende che operano nel frazionamento e nella produzione degli emoderivati, specificando la necessità di un numero più ampio di soggetti operino sul mercato della trasformazione del plasma umano raccolto in Italia.
Il Consiglio di Stato ha confermato la pronuncia del tar Lazio che aveva respinto il ricorso proposto da una società di produzione di farmaci emoderivati con stabilimenti in Italia, contro l'autorizzazione concessa a due aziende concorrenti, operanti rispettivamente in Svizzera e in Svezia. La sentenza ha chiarito che essendo in Svizzera e in Svezia il sistema di raccolta del sangue pubblico e no profit, tali condizioni garantiscono dal rischio di contaminazione del plasma italiano.
E’ stato altresì precisato che, sempre in coerenza con la primaria esigenza di tutelare la salute pubblica - una maggiore apertura al mercato, in un settore ad altissima tecnologia, in grado di essere coperto da ben poche imprese, è fattore essenziale non soltanto per assicurare al SSN le migliori condizioni economiche per coprire i costi dei farmaci emoderivati (distribuiti gratuitamente ai pazienti), ma soprattutto per garantire quella competizione virtuosa tra aziende in grado di assicurare il migliore sviluppo tecnico-scientifico, tanto in termini di sicurezza del prodotto proposto per accedere alle convenzioni, quanto in ordine all’efficienza e al costante miglioramento dell’efficacia dei farmaci acquisiti.