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Giusi Pintori (Presidente Inversa Onlus): “Nel 2018 è inaccettabile che il paziente subisca drenaggi senza anestesia”

Roma – Si celebra oggi la Giornata Mondiale dell’idrosadenite suppurativa, una malattia che si manifesta con cisti, ascessi e fistole che affliggono principalmente le pieghe del corpo, le cosiddette zone inverse, ovvero le ascelle, l’area intra-mammaria, l’inguine, i glutei, l’interno cosce e la zona perianale. Si tratta di una patologia infiammatoria, dovuta ad alterazioni del sistema immunitario, ed è in grado di compromettere seriamente la qualità di vita di chi ne soffre.

Capita spesso che un ascesso raggiunga dimensioni considerevoli, estremamente doloroso, accompagnandosi a temperatura corporea spesso elevata. In questi casi è necessario rivolgersi al pronto soccorso per verificare che non ci sia il rischio di una sepsi”, spiega Giusi Pintori, Presidente dell'Associazione Inversa Onlus. “A questa situazione alcuni medici in pronto soccorso propongono un drenaggio, che il più delle volte avviene senza anestesia, in totale violazione delle linee guida nazionali e internazionali. Potete immaginare il dolore cui si è sottoposti: parliamo di una pelle già di per sé fortemente debilitata, suscettibile al solo contatto con un lenzuolo, figuriamoci un drenaggio! Raccomandiamo i pazienti di farlo sempre sotto anestesia. Siamo a conoscenza, però, di numerosi casi in cui questo non si verifica, per ciò insistiamo con tutti i pazienti: "no" a drenaggi senza adeguata anestesia. Così come sconsigliamo di eseguire i drenaggi a casa, da soli”.

“Inversa Onlus è per l’associazione dei pazienti quel porto sicuro a cui rivolgersi, poiché si è capiti e indirizzati”, continua Giusi Pintori. “Grazie al contatto con migliaia di persone, Inversa ha la chiara visione della qualità dei servizi prestati nei centri di riferimento. La tardiva scoperta della malattia comporta un grave danno per il paziente, che non riceve le terapie adeguate, subendo un ritardo che influenza i buoni risultati nel trattamento della patologia”.

“L’approccio interdisciplinare può migliorare la qualità di vita delle persone colpite da questa malattia, che, è bene ricordare, non hanno esenzioni e riconoscimento di invalidità e sono costrette a girovagare, a loro spese, per l’Italia, trovando profonde differenze assistenziali tra le regioni”, conclude la presidente di Inversa Onlus. “Il paziente si trova quindi a vivere soffrendo, sia fisicamente che psicologicamente. L’esclusione sociale e la bassa qualità di vita sono caratteristiche specifiche, e tremendamente allarmanti, dell’idrosadenite suppurativa”.

Per approfondire l'argomento, leggi "Idrosadenite suppurativa, ecco come si vive tra dolore, cisti ed ulcere, spese sanitarie e burocrazia".

Oggi, dalle 14:30 alle 16:00, in occasione della Giornata Mondiale sulla malattia, l’Associazione Inversa Onlus farà il punto della situazione in diretta streaming, sul proprio sito web e sui canali social.

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