Le testimonianze di chi direttamente e indirettamente ha vissuto l’esperienza della malattia e ne ha saputo cogliere gli aspetti positivi. Il racconto del cambiamento avvenuto, perché dopo la malattia niente è più come prima
Un progetto e un blog per raccontare la malattia come opportunità. Le difficoltà e le sofferenze possono trasformare in maniera positiva il nostro approccio alla patologia. La malattia diventa così una sfida per crescere e sviluppare nuove competenze, un’occasione per trovare scoprire risorse e individuare nuovi obiettivi. Da questo concetto è nato il progetto di Antonella Delle Fave, ordinario di Psicologia all’Università Statale di Milano, Giuseppe Masera, medico-pediatra, già direttore della Clinica Pediatrica all’Università Milano-Bicocca, Ospedale San Gerardo di Monza, Alberto Scanni, oncologo, già direttore dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e Ruggiero Corcella, giornalista esperto di Salute del Corriere della Sera.
La proposta dei promotori è quella di aprire un confronto con le persone malate e i professionisti della salute. Dice Delle Fave: “consideriamo il rovescio della medaglia della malattia, valutata non solo nel suo aspetto negativo ma anche come opportunità di stimolo di aspetti positivi”. Per Giuseppe Masera “la malattia può essere considerata come una medaglia a due facce: una è caratterizzata dall’esperienza dolorosa durante la fase iniziale di diagnosi e terapia, l’altra comprende gli aspetti positivi conseguenti alla crisi iniziale”.
Grande importanza viene data alla relazione tra medico e paziente. Il punto di vista di chi convive con la malattia può ampliare gli orizzonti del medico. Partendo da questa visione, i medici che vorranno aderire, saranno invitati a raccogliere le testimonianze (in forma anonima) delle persone malate per farne oggetto di riflessione personale e anche di studio scientifico. La scarsa attenzione alla comunicazione, la 'diagnostica silenziosa' sempre più impersonale e tecnologica, rappresentano dei fattori di crisi in questa relazione.
Per Antonella Delle Fave “le scelte diagnostiche e terapeutiche devono essere accompagnate all’attenzione verso l’esperienza soggettiva del malato nei suoi aspetti emotivi, ma anche cognitivi e motivazionali. Così anche la relazione tra medico e paziente può diventare una risorsa fondamentale per facilitare il processo di guarigione o di convivenza costruttiva con la malattia”.
“Dietro ogni malato c’è una famiglia che soffre”, aggiunge Alberto Scanni. “Anche ai familiari va prestata attenzione per consolarli ed educarli a sostenere il proprio caro anche dal punto di vista psicologico. La malattia può rappresentare un’opportunità per riscoprire valori importanti, ricompattare affetti, trovare nuovi ruoli”.
Il dialogo con i lettori parte da questa domanda: "la malattia può essere vissuta come un’opportunità?"
Tutti i contributi che arriveranno all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. verranno pubblicati online in un apposito blog. Unica richiesta: essere testimoni del cambiamento, pensare al risvolto positivo e non soltanto alla parte oscura del tunnel che si attraversa o si è attraversato.