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Industria farmaceutica

L’associazione AsSIEmE Onlus chiede che le iniziative di solidarietà tocchino anche il Sud

L’Italia sta vivendo un momento di dura crisi per via della diffusione del Coronavirus SARS-CoV-2, la cosa è ormai sotto gli occhi di tutti. Se in ambito socio-economico l’emergenza sta riguardando l’intero Paese, dal punto di vista sanitario, invece, sono le regioni del Nord ad aver finora subito le conseguenze peggiori. In un simile contesto, numerose sono le iniziative intraprese da aziende, privati e organizzazioni, per fornire un supporto alle strutture ospedaliere maggiormente impegnate nella lotta al SARS-CoV-2, iniziative come quella di Bayer, che lo scorso 18 marzo ha annunciato una donazione di un milione di euro a favore degli ospedali della Lombardia, la regione che in questo preciso momento sta vivendo la realtà decisamente più drammatica legata all’epidemia virale. È proprio a partire da questa notizia che il Direttivo dell’Associazione per il Sostegno e l'Integrazione degli Emofilici in Età evolutiva ed adulta (AsSIEmE Onlus) di Bari ha deciso di scrivere una lettera aperta diretta a tutte le aziende farmaceutiche, lettera che riproponiamo integralmente di seguito.

“Egregie Aziende Farmaceutiche,
abbiamo appreso con immenso piacere la notizia pubblicata il 18 marzo u.s. della corposa donazione di ben 1 Milione di Euro che una vs collega, la Bayer, ha effettuato agli ospedali della Regione Lombardia fortemente colpita dai contagi del COVID-19.

Un gesto molto generoso che sta contribuendo a dare un po' di sollievo alla drammatica situazione in cui riversano i cittadini di tale regione italiana a cui rivolgiamo il ns profondo cordoglio per quante vite hanno dovuto piangere, fra cui anche parenti ed amici di noi che abitiamo qui al sud.

Comprendiamo bene che, per poter raggiungere i dati statistici necessari per poter dire che davvero stiamo uscendo da questa emergenza sanitaria, almeno a livello nazionale, bisogna innanzitutto arginare i vari focolai che hanno prodotto tanti contagi registrati nelle regioni del Nord e per cui abbiamo ritenuto doverosa e giusta la richiesta di aiuto economico e di risorse anche umane, quest’ultime giunte da diverse parti d’Italia, anche dalla Puglia.

Ma il COVID-19 ha deciso di approfittare degli spostamenti dei singoli cittadini per diffondersi ovunque, in tutto il resto della ns Nazione. Non solo al Nord. Anche al Centro e anche qui al Sud. Nella Puglia, la regione da cui vi scriviamo, secondo le previsioni della task force istituzionale pugliese, potremo presto anche noi registrare il picco dei contagiati. Anche noi qui al Sud stiamo iniziando a piangere i ns cari senza poterli vedere e salutare per l’ultima volta. Anche qui i tamponi non vengono ancora effettuati in massa per la carenza di reagenti e di personale da dedicare ai laboratori che devono analizzarli. Anche qui non abbiamo le strutture, i macchinari ed i dispositivi di sicurezza necessari per far fronte alle previsioni dei contagiati che già stiamo registrando da noi. In realtà avevamo poco o nulla anche prima che scattasse tale emergenza sanitaria. Mancavano in molte parti del sud ancora le basi di un servizio sanitario regionale solido per cui ci si stava impegnando per migliorarlo.

Ma nonostante queste pregresse divergenze di opportunità e qualità di cura per i cittadini fra nord e sud, anche qui al Sud c’erano e ci sono ad esempio dei centri di eccellenza per i malati rari. In Puglia risultano circa 18.000 malati rari dagli ultimi dati registrati da UNIAMO nel rapporto MonitoRare 2018. Molti oltre ad essere affetti da malattie rare sono anche pazienti cronici il cui stato di benessere migliora anche grazie ad alcune aziende farmaceutiche che producono i farmaci adatti per loro, fra cui alcuni sono i cosiddetti “farmaci salvavita” e spesso sono costosissimi per le casse della sanità pubblica (soprattutto in questo momento) ed ancor di più per regioni come la Puglia che non era ancora concretamente uscita dal Piano Operativo di rientro quando tutto questo caos globale era iniziato. Un capitolo a parte andrebbe riservato agli extra-LEA e alle misure di sostegno socio- sanitario- assistenziali che sono stati sospesi anche da noi al sud e gli assegni di cura sospesi da mesi ormai qui in Puglia lasciando allo sbando tante famiglie che curano in casa malati complessi gravissimi non autosufficienti in quanto spesso allettati e dipendenti da macchinari.

Anche qui, fra i cittadini del Sud, vi sono tante Persone che per restare in vita o per condurre una vita più dignitosa assumono farmaci e tutte queste persone come tutte le altre non sono immuni al contagio da COVID-19.

Anche qui vorremmo poter godere di un attimo di felicità. Anche qui siamo avvolti da questa cappa di incertezza e vorremmo poter respirare un po’ grazie ad aziende farmaceutiche che come la Bayer potrebbero decidere di effettuare altrettante donazioni corpose in altre regioni, poiché proprio le aziende farmaceutiche, più di altre aziende di altri settori produttivi, conoscono bene il punto di partenza da cui ha iniziato ad esempio la Sanità pugliese la sua armata Brancaleone contro la velocità con cui il COVID-19 contagia tutti, nessuno escluso: medici, infermieri, addetti alle pulizie degli ospedali, operatori ecologici, dipendenti di uffici postali e di banche, magazzinieri, addetti alle casse, autotrasportatori... Anche qui al sud. Anche qui in Puglia stiamo rischiando il collasso sanitario con ciò che ne potrebbe conseguire. Il tempo di vantaggio che il COVID-19 ha voluto dare inizialmente al Sud stiamo rischiando di perderlo per le risorse che non avevamo già prima della comparsa di questo nuovo virus.

Per questo abbiamo deciso di lanciare questa richiesta di supporto proprio alle aziende farmaceutiche le più consapevoli dei sistemi sanitari regionali, sperando che accolgano questa nostra proposta di equità di donazioni come responsabilità etica, civile e sociale per poter far fronte nel migliore dei modi ovunque a questa emergenza sanitaria, anche grazie a voi, anche qui da noi.

Molti convegni e congressi sono stati annullati. Potreste iniziare da lì, unendovi fra voi e sommando quei fondi preventivati destinandoli in proporzione in tutte le regioni ed in particolare agli ospedali del Sud, come quelli pugliesi, acquistando strumenti utili affinché quante più persone possano essere prese in carico in sicurezza dagli operatori sanitari per curarle dagli effetti che provoca il COVID-19. Gli aiuti economici qui servono adesso. Quando leggerete questo nostro appello, se lo leggerete, per molti italiani, fra cui molti pugliesi, sarà purtroppo già troppo tardi.

Stiamo apprezzando molto quanto ogni singola azienda farmaceutica stia facendo per andare incontro ai pazienti per evitare che escano di casa. Ma, vista la gravità della situazione generale per tutti i cittadini italiani, ogni persona affetta da qualche patologia è connessa ad un nucleo familiare e al resto della sua comunità e qualora sia un soggetto fragile è consapevole anche di non essere l’unico da dover tutelare per poter essere a sua volta tutelato.

Crediamo vivamente quindi che l'asticella della vs generosità possa e debba essere alzata a beneficio di tutti i cittadini, non solo con le misure di sostegno che state giustamente offrendo a persone che abitualmente assumono i farmaci, ma rinforzando anche gli ospedali di tutte le regioni ed in particolare al Sud dove il virus sta arrivando.

Nessuna regione deve rischiare di restare troppo indietro e non devono crearsi ulteriori divari nella sanità italiana fra nord e sud specie in questo momento in cui l'unità nazionale viene richiesta a gran voce da tutti i cittadini perché nessuno da nessuna parte si sente immune da eventuali conseguenze prodotte dal contagio da COVID-19, senza dimenticare che gli italiani sono un’unica grande famiglia grazie a chi ha amici, parenti, colleghi, sparsi su tutto il territorio nazionale.

Tutti vorremmo ritornare a sentirci sicuri nei ns ospedali, anche al Sud, anche dopo che tutto questo sarà finito. Perché tutto questo prima o poi finirà. Ed ognuno di noi sarà responsabile non solo di ciò che ha fatto ma anche di ciò che non ha fatto pur potendolo fare.

Confidiamo nella generosità di voi tutti verso tutti, affinché giunga in egual misura ovunque il vs impegno etico e la vs responsabilità civile.

Noi cittadini responsabili, fra cui ci sono anche i malati rari che spesso sono anche cronici e/o complessi, e tutte quelle famiglie che interagiscono con noi quotidianamente (oggi a distanza) e stanno dimostrando senso civico e dovere verso il bene comune, nel frattempo continuiamo a seguire le direttive ministeriali ed a restare a casa.

Alla Vs sensibilità e generosità invece affidiamo la percentuale, seppur piccola, di quante PERSONE in più ne potrebbero uscire sane e salve da questa emergenza sanitaria anche grazie a voi, ovunque, anche qui da noi in Puglia.

Cordiali saluti”.

Il Direttivo di AsSIEmE Onlus - Bari
Associazione per il Sostegno e l'Integrazione degli Emofilici in Età evolutiva ed adulta

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