Presentata un’interrogazione parlamentare sul tema
Giovedì 29 marzo, l’On Spena ha presentato alla Camera l’interrogazione diretta, al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali e al Ministro della Salute, sul tema della tutela dei lavoratori immunodepressi che, durante la pandemia in corso, non possono svolgere l’attività in modalità agile. Fino al 16 ottobre 2020 era previsto che per questi lavoratori il periodo di assenza dal servizio fosse equiparato al ricovero ospedaliero per patologie gravi, senza alcun effetto sul computo del periodo di comporto. La misura però non è stata prorogata.
I lavoratori immunodepressi che non possono svolgere l’attività lavorativa in modalità agile, anche attraverso l'adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto, hanno diritto o meno alla retribuzione in caso di assenza? Questa in sostanza la domanda posta al Governo, al quale si chiede di fare rapidamente chiarezza.
L’interrogazione fa esplicito riferimento al comparto scolastico, come esempio in cui sia particolarmente difficile svolgere le proprie mansioni da remoto. Ricorda infatti che, come specificato dalla circolare interministeriale 1585 dell'11 settembre 2020, con riferimento ai lavoratori della scuola, il docente che, a seguito di certificazione medica, sia dichiarato inidoneo sarà collocato in malattia fino al termine indicato dal giudizio di inidoneità temporanea, ai sensi delle disposizioni contrattuali vigenti.
L’impossibilità di lavorare per le persone immunodepresse, ma più in generale per le persone considerate fragili in quest’epoca pandemica, influisce naturalmente sul reddito percepito e sul computo del periodo del comporto e rischia di essere particolarmente penalizzante alla luce di una durata della situazione emergenziale ad oggi non definibile. Ci auguriamo dunque di poter dare presto notizia circa la risposta del Governo.
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