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Presentato al Niguarda di Milano, il robot favorisce la ripresa del cammino con una fisioterapia personalizzata

A vederlo sembra quasi uno di quei giochi di ‘realtà virtuale’: si cammina su un tapis roulant, con le gambe infilate in uno scheletro meccanico, di fronte a uno schermo che riproduce la movimenti in 3D come se si stesse passeggiando all’aria aperta. In realtà con il Lokomat, un esoscheletro robotizzato che facilita la deambulazione in individui lesioni midollari incomplete, non si gioca affatto ma si pratica la più avanzata tecnica di neuroriabilitazione per la facilitazione e l’eventuale recupero della deambulazione. Disponibile in pochi centri italiani, rappresenta l’evoluzione delle metodiche adottate finora per consentire al paziente mieloleso di camminare.

lokomatCon il Lokomat il paziente ha a disposizione un esoscheletro che non solo facilita i movimenti per il recupero della deambulazione, ma registra anche tutti i parametri antropometrici necessari per eseguire una valutazione dei progressi ed eventualmente aggiustare la sessione di riabilitazione in qualche sua componente. Si possono misurare velocità, frequenza, lunghezza del passo, escursione delle articolazioni del ginocchio e delle anche, ampiezza dei movimenti articolari, forza muscolare ed eventuale spasticità: con un monitoraggio costante di questi parametri, la riabilitazione può essere personalizzata sul singolo paziente e ottimizzata per facilitare la ripresa del cammino.

Quella motoria è una delle componenti principali del percorso riabilitativo per le 80 mila persone che soffrono, in Italia, di lesione midollare. L’allenamento alla deambulazione permette, infatti, anche di stimolare la riorganizzazione del sistema nervoso centrale, a livello della lesione midollare, e migliorare la circolazione, il trofismo muscolare e il tono cardiaco. Il recupero della capacità di camminare può avere dei benefici sul paziente per recuperare anche un equilibrio psicologico e riacquisire la propria identità individuale e sociale.

Ogni anno si registrano in media 2 mila nuovi casi di lesioni midollari. Più della metà è conseguenza di traumi, come incidenti d’auto (36 per cento), cadute (22 per cento), incidenti motociclistici (12 per cento) e incidenti sportivi (11 per cento). Ad essi si aggiungono anche le lesioni non traumatiche, come neoplasie (28 per cento), malattie vascolari (27 per cento), infiammatorie (16 per cento) e degenerative (14 per cento). La riabilitazione con il Lokomat è adatta esclusivamente in caso di lesione midollare incompleta, in cui il danneggiamento parziale del midollo non compromette le funzioni motorie e sensoriali.  

In Lombardia, questa apparecchiatura supertecnologica è disponibile solo presso l’Unità Spinale dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano. Per far arrivare il robot da 390 mila euro nel capoluogo lombardo, l’Associazione Unità Spinale ha promosso una campagna di raccolta fondi nel 2010 che ha visto come testimonial d’eccezione Luca Barisonzi, Caporal Maggiore degli Alpini ferito in un attentato in Afghanistan e riabilitato presso dell’ospedale. “Mi sono arruolato non solo per indossare la divisa ma anche per aiutare gli altri – commenta l’alpino, che in sedia a rotelle dal giorno dell’incidente per una lesione midollare completa, non è eleggibile per la riabilitazione con questo robot –Dopo l’attentato ho trascorso le prime settimane a cercare di capire cosa avrei potuto ancora fare da quel momento in poi. Venuto a conoscenza dell’iniziativa per il Lokomat ho sfruttato la grande risonanza mediatica del mio caso per fare qualcosa di utile per tutte le persone che potranno utilizzarlo e trovarne beneficio”.

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